Il Tirreno

I polmoni, preoccupano i polmoni. Massimo Sestini non ha riportato danni neurologici dal malore accusato durante un’immersione nel lago di Lavarone, ma resta grave e serviranno almeno altre 72 ore per stabilire se sia migliorato e se risvegliarlo dal coma farmacologico. I medici oggi lo hanno trovato lievemente migliorato, ma sostanzialmente stabile e comunque resta in condizioni critiche a causa di un’infezione polmonare il celebre fotoreporter toscano, 62 anni, ricoverato in rianimazione al Santa Chiara di Trento.

L’aggiornamento sul profilo Instagram

La compagna di Sestini ha dato notizie sul fotografo tramite la sua pagina Instagram. Ecco cosa scrive: “Ringraziamo

gli amici e le istituzioni che ci hanno fatto sentire l’onda di amore e stima verso Massimo. La sua condizione rimane critica e la prognosi non verrà sciolta a breve. Un grazie particolare al corpo della @guardiacostiera per la vicinanza e la tempestività di reazione”. E sono taggati anche i profili social di vigili del fuoco e polizia.

L’immersione e i problemi

Sestini era al seguito dei sommozzatori della guardia di finanza e della guardia costiera che partecipano alla quarantesima edizione di “Under Ice”, uno stage di immersione sotto i ghiacci organizzato dall’Associazione nazionale istruttori subacquee propedeutico alla manifestazione vera e propria che si terrà a febbraio. Il fotoreporter famoso in Italie e nel mondo per i suoi scoop era lì per scattare fotografie nell’ambito di un progetto che sta seguendo per le forze della Difesa.

La manovra per rianimarlo

Ieri mattina Sestini aveva accusato problemi durante l'immersione nel lago gelato ed era stato riportato in superficie dall'istruttore e subito rianimato dai soccorritori. Non è ancora chiaro cosa sia andato storto sotto lo strato di ghiaccio del Lavarone. Nel lago gelato si era immerso da circa mezzora e improvvisamente è svenuto. Secondo le testimonianze, è probabile che abbia avuto una crisi ipotermica e perso conoscenza, ma a provocare lo shock (l’acqua è intorno a 4 gradi) potrebbe essere stato un malfunzionamento all’erogatore dell’aria o alle bombole. Uno dei sommozzatori professionisti della guardia costiera se ne sarebbe subito accorto tentando di rimettergli in bocca l’erogatore dell’aria, ma non appena si è accorto che non reagiva, lo ha riportato in superficie in pochi secondi, seguendo il filo di Arianna (la corda di sicurezza che si usa durante le immersioni sotto il ghiaccio) e tornando al buco di entrata. Sestini è stato subito rianimato e avrebbe anche detto alcune parole chiedendo dei suoi familiari.

Cosa ha fatto l’acqua gelata

Adesso si trova in coma farmacologico. La situazione resta critica a causa di una Ards polmonare (una sindrome da distress respiratorio acuto) caratterizzata da un processo infiammatorio a carico dei polmoni che compromette la funzionalità degli alveoli e la loro capacità di assimilare ossigeno dall'aria inspirata. A provocarla sarebbe stato il contato con l'acqua gelata del lago inalata  nei polmoni. Non solo. Deve combattere una grave polmonite i cui batteri specifici non sono ancora stati identificati, e rimarrà intubato fino a quando non sarà sconfitta. I medici non si sbilanciano. Alla compagna e alla figlia che lo assistono a Trento hanno detto che comunque serviranno settimane per la ripresa. «Ringraziamo gli amici e le istituzioni che ci hanno fatto sentire l’onda di amore e stima verso Massimo – hanno scritto i familiari postando una sua foto di Massimo sulle rive del lago – La sua condizione rimane critica e la prognosi non verrà sciolta a breve. Un grazie particolare al corpo della guardia costiera per la vicinanza e la tempestività di reazione».