Il Tirreno

Toscana

L’indagine

Pedopornografia, insegnante arrestato a Livorno: chi è e come è stato scoperto

di Stefano Taglione

	L’indagine ha portato all’arresto del docente
L’indagine ha portato all’arresto del docente

Il docente fermato nella sua casa mentre condivideva video sul web. Perquisiti numerosi dispositivi: trovato materiale hard tra minori e con adulti

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LIVORNO. Secondo gli inquirenti aveva appena condiviso dei video pedopornografici sul web. Per questo dopo pochi minuti, a casa sua, si è presentata la polizia postale. E lo ha arrestato. Un professore di una scuola superiore livornese di 56 anni, Nicola Giunta, è finito in carcere. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato «mentre metteva in condivisione con altri utenti del web video di natura pedopornografica», spiegano gli investigatori, riepilogando l’operazione che risale ai giorni scorsi.

L’inchiesta

L’attività investigativa, svolta dal centro operativo per la sicurezza cibernetica di Firenze coadiuvato dalla sezione operativa di Livorno, è scaturita «da una più ampia indagine condotta dal centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, nell’ambito del contrasto alla diffusione, nella rete Internet, di materiale pornografico realizzato con l’utilizzo di minori di 18 anni. Le accurate investigazioni – proseguono gli agenti – hanno consentito di identificare e localizzare l’indagato, docente in una scuola superiore, abitualmente dedito allo scambio massivo di contenuti di sfruttamento sessuale di minori, nonché di ottenere dall’autorità giudiziaria capitolina l’emissione di un decreto di perquisizione, eseguito dagli investigatori della polizia postale di Firenze». Fondamentale quindi, ai fini dell’arresto, la collaborazione fra le polizie postali di Livorno, Firenze e Roma, con il coordinamento della procura capitolina. «Gli investigatori, per intervenire – spiega ancora la polizia di Stato – hanno atteso che l’uomo fosse solo in casa nell’intento di divulgare in rete materiale pedopornografico. Nel corso della perquisizione informatica, effettuata sui numerosi dispositivi a lui in uso, è stata riscontrata la detenzione di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico ritraente atti sessuali tra minori e con adulti». L’arresto, nei giorni scorsi, è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale labronico direttamente nel carcere delle Sughere, dove il professore (difeso da un’avvocata d’ufficio) si trova recluso in regime di custodia cautelare in un’area isolata del penitenziario di via delle Macchie, dove sono ospiti i detenuti in osservazione, coloro che per la propria sicurezza devono rimanere in isolamento.

Chi è il docente

Il professore, che non è toscano, si era trasferito a Livorno da poche settimane da una località del Nord Italia e ha preso servizio quindi solo quest’anno in un istituto superiore cittadino, che Il Tirreno non rende identificabile in quanto totalmente estraneo ai fatti contestati. Al docente, gli investigatori, non imputano per altro alcun fatto minimamente correlato alla sua attività lavorativa che è a contatto con i ragazzi. In ogni caso a Livorno ha lavorato solamente poche settimane e attualmente non è più in servizio trovandosi privato della libertà personale.


 

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