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La vicenda

Autoproduzione, Salvini dalla parte dei portuali: cos’ha detto al question time

di Maurizio Campogiani

	Il ministro Salvini
Il ministro Salvini

In audizione alla Camera dei Deputati, il ministro ribadisce la validità della legge 84/94 sui soggetti autorizzati a svolgere le operazioni di rizzaggio e derizzaggio

04 ottobre 2024
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ROMA. Ricordate il caos e le polemiche successive alla sentenza del Consiglio di Stato in ordine alle operazioni di rizzaggio e derizzaggio a bordo delle navi traghetto, successiva ad un ricorso presentato da Grandi Navi Veloci? Ebbene, quella che sembrava l’apertura di uno spiraglio in favore delle compagnie armatoriali, ovvero della possibilità di svolgere determinate operazioni avvalendosi del personale di bordo, ha avuto una chiusura, probabilmente definitiva, in Parlamento attraverso l’intervento diretto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

Il question time

Rispondendo al question time conseguente all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato del Pd, Luca Pastorino, il ministro ha dichiarato che «la giurisprudenza richiamata non afferma alcun diritto delle imprese di navigazione all’autoproduzione con personale di bordo, confermando che deve essere utilizzato personale di terra nei limiti previsti dalle autorizzazioni rilasciate ai sensi della legge del 1994. Noi, come Ministero, siamo pertanto di fronte a un quadro evidente e non c’è nessuna liberalizzazione delle attività portuali per le operazioni di rizzaggio e derizzaggio, né d’altronde tale prospettiva potrebbe essere ritenuta oggi possibile, tenuto conto dei vincoli normativi che ho richiamato».

Il Ministro ha poi aggiunto che «la disciplina di settore, contenuta nella legge quadro del 1994, era stata modificata nel 2020 per fronteggiare le emergenze derivanti dal Covid. In particolare, si era previsto che l’autoproduzione fosse ammessa solo qualora non fosse possibile soddisfare la domanda di svolgimento di operazioni portuali mediante le imprese autorizzate ovvero tramite la fornitura di lavoro portuale temporaneo (ovvero i portuali, ndr), lavoratori e delle lavoratrici – ha sottolineato Salvini – la cui tutela sta a cuore a lei come a me».

«Sono inoltre stati precisati – ha concluso – tutti i requisiti che la nave richiedente deve avere affinché possa essere autorizzata allo svolgimento in autoproduzione dei servizi portuali. Le recenti sentenze sottolineano i vincoli normativi per lo svolgimento in autoproduzione di operazioni di rizzaggio e derizzaggio da parte del vettore marittimo, ribadendo che lo stesso è tenuto a evidenziare il personale aggiuntivo rispetto a quello indicato nella tabella di armamento della nave e che lo stesso deve essere dedicato esclusivamente allo svolgimento delle operazioni portuali. Inoltre, il contratto collettivo nazionale di settore può stabilire una riserva a favore del personale di terra nello svolgimento delle operazioni di cui sopra. Il Ministero, in collaborazione con le Autorità di Sistema Portuale continueranno a monitorare la corretta applicazione della disciplina sulle operazioni portuali, perché da queste regole dipende lo sforzo comune a tutelare le prospettive occupazionali del lavoro portuale, nonché la qualità e la sicurezza dei relativi servizi».

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