Il Tirreno

Femminicidio

Bari, tenta di bruciare moglie e poi la uccide: fermato 65enne. La violenza in un video di 15 secondi

di Stefania De Cristofaro

	La vittima
La vittima

Si tratta di immagini registrate con il telefonino cellulare da una ragazza

07 ottobre 2024
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BARI. Le ultime parole a un poliziotto e poi alla figlia: «Mi voleva uccidere mi ha messo le mani alla gola» e «mi ha chiuso in macchina con le fiamme». Con l'accusa di aver ucciso la moglie, Maria Arcangela Turturo, 60 anni, è stato sottoposto a fermo e condotto nel carcere di Bari, Giuseppe Lacarpia, 65 anni, con precedenti penali. Contestata anche l'aggravante della premeditazione. Il femminicidio è avvenuto a Gravina di Puglia (Bari), la sera del 6 ottobre scorso. Determinanti ai fini della ricostruzione sono state le dichiarazioni di alcuni familiari e di una coppia di fidanzati, testimoni involontari. Una ragazza ha ripreso la scena con il telefonino, realizzando un video della durata di 15 secondi che per il procuratore aggiunto di Bari, Ciro Angelillis e il sostituto Ileana Ramundo, rappresenta un «elemento oggettivo indiscutibile» a carico del 65enne.

L'uomo prima avrebbe chiuso la donna in auto, lungo la strada vicinale dei Pigni, poi avrebbe appiccato il fuoco e quando la moglie nonostante le ustioni è riuscita a uscire dall'abitacolo, l'avrebbe bloccata sull'asfalto, mettendosi su di lei con il peso del suo corpo di quasi cento chili. L'uomo avrebbe posizionato le ginocchia sull'addome della moglie, esercitando una pressione sullo sterno con le braccia. In questo modo avrebbe provocato «fratture alle costole e allo sterno, la compressione del cuore e il conseguente arresto cardio circolatorio».

La 60enne è morta in ospedale e poco prima di chiudere per sempre gli occhi, ha trovato la forza di confermare alla figlia, quel che era riuscita a dire a un agente della polizia di stato mentre era sulla barella in attesa di essere portata all'ospedale della Murgia. Nel decreto di fermo - di cui LaPresse ha preso visione - i pm hanno evidenziato un «rapporto personale tra la vittima e il marito connotato da numerose aggressioni fisiche e condotte maltrattanti».

Nel decreto, inoltre, sono riportate le dichiarazioni di una figlia della coppia e di suo marito: «Hanno riferito di comportamenti oltremodo strani dell'indagato nei giorni immediatamente precedenti l'omicidio».

La figlia, inoltre, ha riferito di un «padre oltremodo violento che aveva spesso mandato la mamma in ospedale» e che nel corso di «una delle violenti liti aveva accoltellato il fratello, intervenuto a difendere la madre e in quella occasione il padre era stato tratto in arresto».

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