In Toscana in 300mila sono senza medico di base: le zone più carenti, i motivi e i numeri
Molti sono entrati in servizio negli anni Ottanta: ma c’è una data in cui il trend si potrebbe invertire
FIRENZE. Anche in Toscana, come nel resto d’Italia, non ci sono abbastanza medici di medicina generale per coprire il fabbisogno. Circa 300mila toscani sono senza medico “di famiglia” o “di base”. Un numero che è solo una stima, ma che dà comunque conto del disagio di molti cittadini, soprattutto nelle aree periferiche. Da Carrara a Grosseto, da Prato a Livorno, al 31 agosto 2024 mancavano 273 medici di base rispetto al fabbisogno (un medico ogni 1.300 pazienti è considerato il rapporto ideale per l’assistenza, anche se per tutti il limite è 1.500 pazienti, con alcune eccezioni concesse per periodi limitati).
Nel dettaglio mancano 30 medici di base nell’Ausl Centro, 176 nella Nord Ovest e 67 nella Sud Est. Sono invece in servizio 2.240 medici.
Il reclutamento
I medici “di base” non sono dipendenti dell’Asl ma lavorano in convenzione. Il sistema di reclutamento prevede che ogni anno l’azienda sanitaria definisca il fabbisogno di convenzioni da stipulare, suddiviso per ambito, in base alle carenze che ci sono e alle uscite per pensionamento. Ogni medico deve avere al massimo 1.300 pazienti. Questo fabbisogno è la base numerica sulla quale vengono pubblicati i bandi di reclutamento, riservati a medici in possesso del titolo di formazione e, per i posti residui, per i medici frequentanti il corso di formazione in medicina generale.
Se i posti non vengono assegnati, l’Asl ha facoltà di assegnare convenzioni a tempo determinato, per lo più a giovani medici, in attesa di trovare il titolare. Per tamponare le emergenze, il numero massimo di pazienti può essere aumentato fino a 1.800, ma solo per 6 mesi.
Asl Centro: -96 in 5 anni
Al 31 agosto di quest’anno nell’Ausl Centro (Firenze, Empoli, Prato e Pistoia) i medici titolari erano 26 in meno rispetto allo stesso giorno di un anno fa: 959 contro 985. I 13 incaricati non di tamponare le carenze non bastano e così anche il saldo totale è negativo di 30 unità: 972 oggi, 1.002 un anno fa. Ogni anno, spiegano dalla Asl, il numero di titolari usciti dal lavoro è stato superiore a quello dei titolari entrati. Tra il 2020 e il 2021 sono andati in pensione 23 medici, nel 2022 28, nel 023 39 e quest’anno 21.
Il problema è il solito: non si trovano medici per coprire i posti a bando. Oggi nell’Asl Centro è in servizio il 9% di medici in meno di quelli in servizio nel 2020: ben 96 in meno.
Asl Nord Ovest
Sono 176 le unità carenti nell’Asl Nord Ovest (Massa Carrara, Lucca, Versilia, Pisa, Livorno), dove sono presenti al momento 744 medici di medicina generale, numeri che fanno di questa zona della Toscana quella attualmente più in sofferenza. Le zone più insofferenza sono le Apuane con 25 medici che mancano; Piana di Lucca, con 23; Versilia, con 24; Livornese, con 29.
Asl Sud Est
Nell’Asl Sud Est (Grosseto, Siena, Arezzo) mancano 67 medici (di cui 13 senza vincolo ambulatoriale). Le aree maggiormente in difficoltà sono le aree interne a bassa densità abitativa, con difficoltà nella viabilità, distanti dai centri urbani, di cui le tre province sono ricche: Roccastrada, Semproniano, Pitigliano, Roccalbegna, Santa Fiora, Sestino, Badia Tedalda, Pieve Santo Stefano, Chiusi della Verna, Poppi, Talla, Pratovecchio Stia, Radicofani, San Quirico d’Orcia, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Cetona. A questi comuni, da ultimo, si sono aggiunte anche le località a forte flusso turistico caratterizzati da elevati costi di locazione durante il periodo estivo sia per le civili abitazioni sia per gli ambulatori medici, quali a titolo di esempio Follonica.
Pensionamenti
Ma perché mancano medici di medicina generale? Secondo le aziende sanitarie la ragione è principalmente da addebitare al picco pensionistico che ha interessato la categoria, fino a poco tempo fa composta in quota rilevante da medici convenzionatisi negli anni Ottanta. Questi medici hanno raggiunto l'età della pensione tra il 2018 e il 2024 e non sono stati rimpiazzati da nuove leve. Sempre secondo le Asl, il trend in decremento proseguirà per un altro anno. La tendenza è destinata a invertirsi a partire dal 2026.
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