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Ritorno tra i banchi

Caro scuola e inflazione, famiglie sempre più in difficoltà. Il cartolaio: «Si salva chi ha i nonni, libri e zaini si comprano con la pensione»

di Barbara Antoni
Caro scuola e inflazione, famiglie sempre più in difficoltà. Il cartolaio: «Si salva chi ha i nonni, libri e zaini si comprano con la pensione»

La testimonianza di Luca Ravagni (Federcartolai): «I rincari ci sono ma sono minimi, il problema è la perdita di potere d’acquisto». Ecco quanto si spende per libri, zaini e materiale scolastico

28 agosto 2024
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PISA. «Sa quali sono le famiglie che stanno meglio? Quelle che hanno ancora tutti i nonni in vita. Sono loro, grazie alla pensione, a poter comprare ai nipoti uno zaino più costoso, diciamo sui settanta euro». Lo dice Luca Ravagni, un vero conoscitore del suo lavoro e del suo settore. Titolare di due cartolibrerie sul litorale pisano – a Marina di Pisa e a Marina di Vecchiano – è presidente di Federcartolai provinciale di Pisa e referente toscano della sua categoria. Vive ogni giorno sulla sua pelle gli effetti del caro scuola: ma soprattutto sono le conseguenze della perdita di potere di acquisto delle famiglie, è questa la verità che Ravagni conferma.

«I rincari, sia sui libri che sul materiale di cartoleria – spiega Luca Ravagni – ci sono tutti gli anni, ma sono minimi. Anche quest’anno devo dire che gli aumenti non sono particolarmente elevati. Ho clienti storici, con figli che frequentano scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori: faccio questo lavoro da trent’anni, tratto sia libri scolastici nuovi che usati. Ultimamente l’usato è sempre più richiesto, anche se le famiglie non danno i libri indietro subito dopo la fine dell’anno scolastico; spesso preferiscono tenerli perché all’inizio dell’anno è possibile che i ragazzi debbano riprendere i libri della classe precedente. E poi c’è il problema delle edizioni, che vengono aggiornate velocemente. Quanto al materiale di cancelleria, i prezzi di alcuni articoli sono pressoché invariati da alcuni anni. Faccio l’esempio della colla: la vendevo a 1,50 euro prima del Covid e costa lo stesso oggi. Nel corredo didattico a fare la differenza, invece, sono gli zaini: quelli di marca nei nostri negozi partono da 39,90 euro e vanno fino a 99. E noi pratichiamo i prezzi consigliati dalle case produttrici, senza ulteriori aggiunte».

E i diari? Quelli che un tempo erano al centro dei desideri degli alunni, oggi rischiano di cadere in disuso, soppiantati dalla tecnologia: i compiti si assegnano tramite il registro elettronico oppure dalle “classroom” aperte per ogni classe utilizzando il motore di ricerca Google.

«Per gli studenti delle superiori – spiega sempre Ravagni – la vendita di diari è calata progressivamente fino a raggiungere il 20-30%, ma quest’anno abbiamo notato che è ripresa soprattutto tra gli alunni delle scuole elementari. Comprare il corredo scolastico in cartoleria può costare qualche euro in più ma ci si guadagna in qualità, a partire dai quaderni: in negozio la media è di due euro, al discount anche 25 centesimi, ma dopo pochi giorni si rompono e sono inutilizzabili».

Il vero problema per le famiglie medie, torna a sottolineare Ravagni, sta nella diminuzione della capacità di spesa delle famiglie, messa a dura prova in primo luogo dall’inflazione. Ma, come dice il presidente di Federcartolai, «salari e pensioni rimangono uguali. Se non li aumenti, devi calare le tasse. Le uniche famiglie che riescono a sopravvivere sono quelle che hanno quattro nonni che li aiutano. Anche oggi (ieri, ndr) nel mio negozio è venuto un bimbo con il nonno a comprare lo zaino».

Altro dato non trascurabile per commercianti del settore della cartolibreria, «è il calo demografico. Oggi ci sono molti bambini e ragazzi in meno rispetto al passato. Nelle classi il numero di alunni sta scendendo: nei nostri territori, molte ne hanno meno di venti, che era il numero medio più frequente fino ad alcuni anni fa».

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