Il Tirreno

LAMPORECCHIO. La prima volta che lo sguardo di Franco ha incontrato gli occhioni color nocciola di Sissi era il 2015. Lei si aggirava sperduta ( e sola) nei vicoli di Tramutola, un paese di 3mila anime in provincia di Potenza. Fu quello l’istante in cui nacque “la coppia indissolubile”: Franco Raele, 77 anni, di Lamporecchio (Pistoia), e Sissi, una meticcia, all’epoca randagia, di età indefinita. Lui le fece una carezza, lei rispose scodinzolando.

E in quell’istante – ne è certo Raele – la cagnolina gli giurò fedeltà eterna. Una promessa a cui Sissi non si è mai sottratta in questi lunghi anni di convivenza, soprattutto nella cattiva sorte. «Nei momenti più difficili Sissi c’è sempre stata e ha capito tutto», sottolinea. Raele ricorda ancora come fosse ieri il giorno in cui ebbe un malore e fu costretto a chiamare un’ambulanza. «I soccorritori mi dissero che mi avrebbero trasportato all’ospedale di Empoli per degli accertamenti – racconta –. Sentii Sissi abbaiare, ma chiusero in fretta il portellone».

Poi il silenzio, cancellato soltanto dal rumore della sirena dell’ambulanza. E un pensiero fisso: Sissi, da sola a casa. Raele non poteva saperlo in quel momento – e lo scoprirà infatti in seguito – ma la cagnolina inseguì l’ambulanza. Per un po’ riuscì anche a starle dietro, però a un certo punto la perse, era troppo veloce per lei. Ma non si arrese, riuscendo a percorrere circa 15 chilometri: il suo fiuto da segugio la guidò dritta fino a Empoli. «Fu un amico a vederla mentre camminava a passo spedito a lato strada, il naso per terra per cogliere gli odori – prosegue Raele – . E fu lui a prendersene cura fino a quando non tornai a casa».

Ma questo episodio (semmai ce ne fosse stato bisogno) ha rinsaldato ancora di più il rapporto tra Franco e Sissi che a Lamporecchio sono conosciuti come la “coppia indissolubile”, come si legge su una targa che ha consegnato loro come riconoscimento l’associazione “Il Rifugio onlus” guidata da Luana Ferradini. «È così dal 2017 – precisa Raele –. All’epoca decisi di lasciare Tramutola e di fare ritorno in Toscana. Una certezza però ce l’avevo: non sarei partito lasciando lì Sissi. Così avviai tutte le pratiche per l’adozione. Era una randagia, non aveva una casa allora. E io decisi di dividere con lei la mia abitazione e la mia vita».

Oggi l’uno non fa un passo senza l’altra. «Siamo inseparabili – prosegue Raele –. Una notte Sissi è scappata, ero angosciato, c’era stato un temporale. Mi chiamarono da una clinica veterinaria di Empoli: dalla lettura del microchip era emerso che ero io il proprietario, così mi avevano contattato. “È al canile di Montespertoli”, mi disse la voce all’altro capo del telefono. Salii in macchina e la raggiunsi. Quando sentì la mia voce iniziò a piangere e l’abbracciai. Ora quando vede il cielo che si fa scuro si chiude in casa e non vuole più uscire».

Quella di Franco e Sissi è una storia di grande amicizia e fedeltà. Un rapporto inscindibile, fatto di affetto incondizionato. «Ho la passione per il karaoke – sottolinea – e quando vado a cantare porto anche Sissi con me». Raele con il microfono in mano segue sullo schermo le parole che si colorano. Dall’altra parte c’è lei, la cagnolina, le orecchie dritte e lo sguardo concentrato su di lui. Aspetta la sua canzone, quella che Raele le dedica sempre: “La cura” di Franco Battiato. Quando Raele la intona, la cagnolina inizia a scodinzolare, felice. Abbaia e sembra ringraziarlo. «La salverò da ogni malinconia. Perché Sissi è un essere speciale ed io avrò cura di lei. Sì, avrò cura di lei», dice parafrasando la canzone di Battiato. «Fino all’ultimo respiro», aggiunge Franco, accarezzando la testa di Sissi. La coppia indissolubile.