Sanità Toscana, soldi dai turisti per ridurre le liste d'attesa e fare cassa
L'idea è di recuperare 15 milioni dai visitatori extra Ue: come funzionano le assicurazioni e quali sono i costi
Il tarlo gliel’ha messo nella testa il figlio. «Babbo, per il viaggio in America devo stipulare un’assicurazione sanitaria. Altrimenti, se ne avessi bisogno, in pronto soccorso non mi fanno neanche entrare». Così Eugenio Giani s’è attaccato al telefono con Simone Bezzini e Federico Gelli. «Facciamolo anche noi, facciamo pagare le spese sanitarie agli stranieri che affollano i nostri pronto soccorso», ha chiesto il presidente ad assessore alla sanità e al direttore del dipartimento di via Alderotti.
Quanti soldi potrebbero arrivare
I conti del governatore – per ora un po’ a cazzotto – stimano che l’operazione possa «portare nelle casse della Regione 15 milioni di euro». Giani vorrebbe destinare il tesoretto a un fondo per l’abbattimento delle liste d’attesa o alle corsie d’emergenza sempre più a corto di personale eppure congestionate da utenti che chiedono assistenza. Tanto che Bezzini e Gelli gli hanno suggerito di varare un’altra operazione capace di far racimolare alla Toscana ulteriori risorse per accorciare i tempi su visite ed esami arretrati. E cioè andare a caccia dei ticket non pagati per i codici bianchi e azzurri (vedi articolo sotto).
Guadagnare dai turisti
Ma il primo passo sarà proprio una delibera che introduca l’obbligo per gli stranieri in arrivo da paesi extra Ue di pagare le spese per l’assistenza ricevuta in ospedale. «In questo periodo ci sono i pronto soccorso congestionati – dice Giani – sia quelli della costa, da Cecina alla Versilia, da Piombino a Massa, ma anche il Santa Maria Nuova a Firenze. Nelle ultime settimane, mi hanno detto medici e dirigenti, otto pazienti su dieci sono stranieri». Americani, in particolare. Ma anche cinesi, giapponesi, russi, sudamericani. «Solo dall’ospedale fiorentino potremmo ricavare 1,5 milioni».
Una prima bozza di delibera esiste già, assessore e direttore del dipartimento ci hanno lavorato nel fine settimana, e la porteranno sul tavolo della giunta del 5 o 6 agosto con l’obiettivo di farla entrare in vigore prestissimo. Il governatore vuole vararla entro il 26, ma poi perché abbia validità serviranno i regolamenti delle Asl e verosimilmente si partirà da settembre. Sono 18mila i turisti provenienti da paesi fuori Europa e dallo spazio economico europeo (non sarà previsto l’obbligo di rimborso per i cittadini svizzeri, i migranti e gli immigrati con permesso di soggiorno) che ogni anno entrano in uno dei pronto soccorso della regione. E se non saranno dotati di un’assicurazione per la copertura delle spese sanitarie rischiano di pagare agli ospedali toscani un conto salato, perché dovranno rimborsare al sistema sanitario i costi sostenuti per prestazioni regolate dalle tariffe del nomenclatore regionale.
I costi di essami e interventi
Così, ad esempio, una Tac per gli arti inferiori costa 173 euro, una risonanza magnetica dell’encefalo 130 euro, una radiografia della colonna 51 euro, una ecografia al cuore 44 euro, un ricovero in Obi (Osservazione breve e intensiva) da 293 a 473 euro al giorno, quello in reparto per commozione cerebrale 337 euro al giorno, per infarto 4.018 euro per più di un giorno (con la maggiorazione giornaliera di 175 euro dal 23esimo giorno in poi), infine quello per un intervento chirurgico su un arto inferiore o una spalla 1.887 euro per un giorno (4.405 euro se più di un giorno).
I costi delle assicurazioni
Ma quanto costa un’assicurazione? Europassistance, una delle compagnie specializzate nel settore, offre una copertura di tre mesi con un massimale di rimborso di 30mila euro per 207 euro. «Il modello su cui costruire la delibera – spiega Gelli – esiste già ed è applicato dalle regioni con standard simili ai nostri sulla sanità: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna fanno già pagare le spese sanitarie ai cittadini extra Ue». «Faremo anche una campagna di informazione con i tour operator affinché incentivino i loro clienti stranieri a sottoscrivere le assicurazioni», aggiunge Giani.
Difficile prevedere davvero quanto possa ricavarci la Toscana. Se la media di rimborso per turista fosse di 300 euro, l’amministrazione regionale potrebbe mettere a bilancio circa 5 milioni e mezzo, se fosse da 500 euro si arriverebbe a 9 milioni. Comunque soldi utili a rimpolpare un piano in arrivo sulle liste d’attesa. Sì perché Giani ha dato un altro mandato all’assessorato. «Le liste d’attesa sono l’obiettivo di mandato», dice il governatore, «visto che il governo non ne ha mandate, cercheremo risorse nostre a cominciare dalla prossima variazione di bilancio».
«Il decreto del governo è inutile, non stanzia fondi e suggerisce azioni che noi abbiamo in campo da tempo – dice Bezzini – Per questo il presidente ci ha chiesto di escogitare un piano che migliori le cose». Non che finora non sia stato fatto nulla. L’ultimo piano ha riportato gli interventi chirurgici nella norma, oltre il 90% è nei tempi. E anche l’89,9% degli esami diagnostici viene erogato senza attese superiori a quelle previste dalla legge. Il tallone d’Achille restano le visite. Solo l’83,4% è nei tempi. E in assessorato sono convinti che i 33 milioni stanziati a primavera potrebbero essere esauriti già ad ottobre. Per questo Giani ora va a caccia dei soldi degli stranieri, in perfetto american style.