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Lavoro, la Toscana potenzia i post diploma: sono in partenza ottanta corsi Its

di Ilenia Reali
Studenti dell’Its Mita dedicato alla moda (foto archivio)
Studenti dell’Its Mita dedicato alla moda (foto archivio)

Dalla meccanotronica alle biotecnologie: l’87% degli iscritti trova lavoro

06 luglio 2024
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Meccanotronica, efficientamento delle infrastrutture, travel designer, biotecnologie, tecnologia dell’informazione dei dati. Da Firenze a Lucca passando per Grosseto a Piombino (con il green manager), la Regione Toscana con le fondazioni costituite con imprese, associazioni e università vara 80 nuovi percorsi Its con lo scopo di andare a ridurre il più possibile il mismatch, il mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro. Gli Its (istituti di specializzazione tecnica post diploma) sono corsi biennali post diploma, sono indirizzi di studio (con un numero molto elevato di ore di laboratorio) richiesti direttamente dalle aziende e per questo con una percentuale di occupati che oscilla per quasi tutti i corsi a quasi il 90%. In alcuni casi come per l’edilizia le aziende prenotano gli studenti già al secondo anno, pagandoli. Dal prossimo autunno i posti per supertecnici per i settori strategici saranno 2.000.

«L’offerta Its più vasta e diversificata mai messa in campo, effetto della combinazione delle risorse del Pnrr e del cofinanziamento regionale attraverso l’Fse+2021/2027», ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani, presentando con l’assessora a istruzione, formazione e lavoro Alessandra Nardini e il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana Lorenzo Pierazzi la proposta che prenderà il via nelle varie province tra settembre e novembre.

«Al nostro insediamento in questa legislatura – ha commentato l’assessora Nardini – le fondazioni Its attive nella nostra regione erano sette, adesso siamo saliti a 10, andando a coprire tutte le aree tecnologiche previste dalla nuova riforma nazionale. Ricordo inoltre che, per la prima volta, l'anno formativo che sta terminando ha visto attivato almeno un percorso in ogni provincia. È su questo terreno fertile che si potranno innestare e sviluppare anche i percorsi finanziati attraverso il Pnrr».

I corsi abbracceranno tutte le aree tecnologiche considerate “strategiche” per lo sviluppo economico e la competitività del Paese e della Toscana: energia e ambiente, mobilità sostenibile e nautica, nuove tecnologie della vita, sistema agroalimentare, sistema casa, sistema moda, servizi alle imprese e agli enti senza fini di lucro, turismo, beni attività e attività culturali, tecnologia dell’informazione.

Un impegno che rende necessario uno sforzo di comunicazione imponente per far sapere ai giovani tutte le opportunità degli Its che spesso non sono conosciuti dagli studenti del quinto anno delle scuole superiori. «Anche quest'anno metteremo in campo una campagna di comunicazione regionale per far conoscere l'offerta formativa in partenza dal prossimo autunno insieme all'Ufficio scolastico regionale, braccio operativo del Ministero sul nostro territorio, per rafforzare il nostro impegno».

Ma non solo. La Regione e l’Università sono al lavoro per rendere flessibile il passaggio da Its a facoltà, per far riconoscere i crediti nel caso in cui gli studenti vogliano continuare gli studi attraverso un successivo percorso universitario. «Anche se – ha concluso l’assessora – spesso assistiamo a laureati che scelgono gli Its perché garantiscono anche una formazione pratica e quindi un’occupazione. Secondo il monitoraggio Indire, l’87% di diplomate e diplomati ha trovato lavoro a un anno dal diploma, e di questi il 93,8% in un’area coerente con il percorso concluso».


 

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