Il Tirreno

Toscana

Dillo al direttore
L’appello

I nostri referendum contro un Parlamento di scelti dai capipartito

I nostri referendum contro un Parlamento di scelti dai capipartito

Dopo vent’anni è ora di dire basta

06 luglio 2024
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Ecco le riflessioni dei lettori pubblicate sull’edizione cartacea di sabato 6 luglio, nella pagina dedicata al filo diretto con il direttore de Il Tirreno, Cristiano Marcacci. “Dillo al direttore” è l’iniziativa che permette alle persone di dialogare direttamente con Cristiano Marcacci, attraverso il canale WhatsApp (366 6612379) e l’indirizzo mail dilloaldirettore@iltirreno.it.

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di Mauro Vaiani *

Siamo stanchi di questo ventennio e vorremmo farla finita. Quasi vent’anni sono passati infatti da quel 2005 in cui fu varato il Porcellum, la legge elettorale più brutta della storia repubblicana. Da allora, nonostante le eroiche lotte per i diritti elettorali dei cittadini condotte dal compianto Felice Besostri e la resistenza democratica di pochi altri – in Toscana Vannino Chiti – nessuna grande forza politica o sociale ha mai fatto nulla di serio per rimettere in discussione il grande potere concentrato nelle mani di pochi capi di partito, quello di scegliersi i parlamentari. Sono diventati ormai maggiorenni e hanno votato per la prima volta dei giovani elettori che nella loro breve vita non hanno mai visto scegliere dal voto popolare un deputato o un senatore. Per persone ormai mature come chi scrive, che hanno partecipato in prima persona a battaglie per avere leggi elettorali più giuste per tutti (ottenendo in verità qualche risultato, perché la legge elettorale toscana, pur perfettibile, è meno insoddisfacente di tante altre), la situazione è davvero pesante.

Alla più vasta opinione pubblica è stato fatto credere che bastasse scegliere fra alcuni capi in lotta fra loro. Un elettorato incredibilmente liquido si è spostato in massa verso Renzi, Grillo, Salvini e ora Meloni. C’è da meravigliarsi che l’astensionismo sia salito sopra ogni livello di guardia, per le nostre tradizioni civili? Qualcuno può legittimamente sostenere che dopo il ventennio dei “nominati” la Repubblica, le sue istituzioni, le sue amministrazioni, siano migliorate rispetto a com’erano ai tempi del Mattarellum? Con un gruppo di cittadini molto trasversale abbiamo costituito il Comitato referendario per la rappresentanza, il cui presidente d’onore è Giorgio Benvenuto.

Abbiamo depositato in Cassazione quattro quesiti referendari per abolire ciò che è possibile per via referendaria, alcuni aspetti deteriori del Rosatellum (l’ultima reincarnazione del Porcellum): 1) l’odioso voto congiunto; 2) il barocco sistema delle soglie d’accesso (non solo perché escludono partiti più piccoli, ma perché favoriscono partiti diversi da quelli che l’elettore intendeva votare); 3) i sinistri privilegi dell’esenzione dalla raccolta delle firme per presentare le liste (peraltro dati o tolti in modo arbitrario); 4) le scandalose pluricandidature. Nessun elettore sa, da vent’anni, chi ha davvero eletto con il suo voto e questa storia deve finire. Il sito della nostra iniziativa referendaria è https://www.iovoglioscegliere.it. Fino al 15 settembre si potrà firmare, anche online. Sappiamo che per la primavera 2025 si vorrebbero portare a referendum diverse questioni. Vorremmo ricordare che quella della rappresentanza è la più importante di tutte perché, se non torniamo ad avere un parlamento di eletti, portare avanti altre istanze riformiste sarà velleitario.

*Comitato referendario per la rappresentanza vicepresidente di Autonomie e Ambiente

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