Il Tirreno

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La ricostruzione

Tre morti in autostrada al casello di Rosignano: le vittime e le tre ipotesi sulle cause della tragedia

di Claudia Guarino e Gabriele Buffoni

	L'incidente e la vittima di 21 anni
L'incidente e la vittima di 21 anni

Ci sono le testimonianze e ci sono le immagini delle videocamere di sorveglianza. L'auto che causa lo scontro prima rimbalza sul guard-rail poi arriva di schianto su quelle in fila

02 giugno 2024
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ROSIGNANO. Lo schianto, violentissimo, contro un guard rail – prima – e contro l’auto ferma al casello – dopo. Poi, il volo sul gabbiotto. Le macchine finiscono sottosopra e l’uscita Barriera Rosignano dell’A12 diventa un inferno di lamiere. I vigili del fuoco estraggono un corpo, poi un altro. E un altro ancora. Eccole, in lontananza, le sirene delle ambulanze. Non è ancora chiaro se ci siano altre persone intrappolate. Non è ancora chiaro se siano vive o morte. Poi, il recupero dei feriti e il trasporto all’ospedale. Le macchine vengono spostate ed è silenzio, sull’autostrada. Il brandello di una camicia spunta dal finestrino dell’auto ridotta a carcassa. A poca distanza, sull’asfalto, ci sono due foulard. Simbolo di vite spezzate sotto il cielo grigio di una domenica dal sapore estivo.

Tre morti (Il 21enne fiorentino Marco Acciai e una coppia di turisti tedeschi di Augsburg, in Baviera) e sei feriti lievi (una famiglia straniera con due bambini piccoli, una ragazza fiorentina e il casellante cecinese). È questo il bilancio del terribile incidente avvenuto ieri al casello autostradale di Rosignano. Tre le auto coinvolte direttamente nello schianto. Altre sono state colpite da detriti diventati schegge impazzite.

La ricostruzione

Alla prima ricostruzione dell’accaduto fatta da vigili del fuoco e polizia stradale si attende, per avere la conferma sulla dinamica, la fine degli accertamenti sui filmati delle telecamere del casello.

Succede tutto intorno alle 13,10. In fila nel corridoio di uscita della barriera autostradale ci sono tre auto: una con a bordo una famiglia austriaca (che ha appena pagato il pedaggio), subito dietro l’auto rosso fiammante di un’altra famiglia straniera, poi la Fiat 500 con una coppia di giovani italiani. È in quel momento che, giù per la lunga discesa con cui si conclude l’A12, arriva l’auto con a bordo la coppia di turisti tedeschi. Alla guida ci sarebbe il marito.

Il veicolo procede ad alta velocità: un’ipotesi – la più accreditata al momento – è che sia stato vittima di un malore. E che il piede abbia finito per calcare “a tavoletta” l’acceleratore. Di fatto quell’auto senza controllo è un proiettile che porta con sé nient’altro che morte. Sbanda, colpisce il guard rail, poi per uno strano scherzo del destino imbocca proprio quel corridoio di uscita affollato: colpisce il gabbiotto del casellante di lato, ma la velocità è tale che lo scardina. E per lo stesso motivo, prima di ribaltarsi, spedisce verso l’alto la Fiat 500 facendola ricadere capovolta in un ammasso di lamiere indistinguibile.

I soccorsi

La Honda nera dei coniugi tedeschi e la 500 rossa dei ragazzi fiorentini ribaltate e finite l’una sopra l’altra. Poi, a pochi centimetri e prima della sbarra d’uscita, la Hyundai rossa a targa lituana appena travolta. Ecco che cosa si sono trovati di fronte soccorritori e forze dell’ordine una volta arrivati a Rosignano. Il gabbiotto, peraltro, è stato preso in pieno e, nell’essere sradicato col casellante dentro, è finito contro un’auto che stava passando nella corsia accanto. I vigili del fuoco si sono messi subito al lavoro per districare le macchine aprendole, spostandole e – all’occorrenza – hanno estratto chi c’era all’interno.

La situazione è apparsa da subito gravissima e inizialmente – nel quadro confuso dell’inizio – si era parlato di quattro vittime. In realtà i corpi senza vita sono tre: quelli di Robert Friendrich Fendt (61 anni) e della moglie Maria Cornelia Schubert (68 anni). E quello del 21enne fiorentino Marco Acciai. A bordo dell’auto che si è schiantata contro il casello la coppia tedesca; Acciai era nella 500, seduto – a quanto sembra – sul sedile del passeggero. Le salme sono state trasferite all’obitorio da un mezzo del servizio di onoranze funebri della Pubblica Assistenza di Rosignano, a disposizione del magistrato che deciderà se disporre l’autopsia. I feriti, invece, sono stati trasportati all’ospedale di Livorno dalle ambulanze della Pubblica Assistenza di Rosignano e Cecina. Si tratta della famiglia di quattro persone (con due bambini di 6 e 3 anni) che era sulla Hyundai rossa, della ragazza che guidava la 500 e del casellante. Tutti, a quanto sembra, in condizioni non gravi.

Le tre ipotesi in campo

E dopo la tragedia, è il momento delle indagini. La polizia stradale (affiancata dai carabinieri) sta ricostruendo l’accaduto, tassello dopo tassello. La domanda è una: perché la Honda si è schiantata contro il casello? Per un malore del conducente (è una delle ipotesi)? O per altri motivi (per esempio un guasto o una distrazione)? E mentre gli investigatori cercano risposte, i carro attrezzi portano via ciò che resta delle auto. E la pioggia battente del tardo pomeriggio bagna quell’asfalto rovente che è costato tre vite. 

 

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