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Scuola, in Toscana troppi iscritti dalle medie alle superiori: si decide con il sorteggio

di Martina Trivigno
Scuola, in Toscana troppi iscritti dalle medie alle superiori: si decide con il sorteggio

In molti istituti superiori gli studenti sono in numero maggiore rispetto ai posti disponibili. Alcuni presidi decidono con il voto all'esame di terza media o con un test di ammissione

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Le scuole superiori toscane sono in “overbooking”. Tradotto: è troppo alto il numero di iscrizioni nel passaggio dalla terza media alle superiori e di conseguenza non c’è posto per tutti. Soprattutto nei licei, scelti da oltre la metà (55,4%) degli studenti toscani di terza media per l’anno scolastico 2024-2025.

Così, tra i dirigenti scolastici, c’è chi ricorre al sorteggio perché, alla fine, lo considera il metodo più equo; c’è chi invece, come regola d’accesso alla prima superiore, introduce una sorta di graduatoria di merito in base al voto finale dell’esame di terza media. Ma c’è anche chi (ed è pure peggio) sottopone gli aspiranti studenti a un test d’ammissione, salvo poi comunicare loro che sono esclusi lo stesso, nonostante l’esito positivo della prova. Una giungla, in pratica.

“Extrema ratio”

Eppure le coordinate di massima le dà il ministero dell’Istruzione e del Merito nella nota inviata agli Uffici scolastici regionali per (provare a) disciplinare le iscrizioni: «Si ritiene sia da evitare, come criterio di precedenza, l’esito di eventuali test di valutazione». E ancora: «L’estrazione a sorte costituisce l’extrema ratio». Ma quale ultima spiaggia, il sorteggio è oggi la quasi normalità negli istituti superiori e, in alcuni casi, anche alle medie. In altre parole, la decisione su chi da settembre potrà frequentare (o meno) la scuola per la quale ha espresso la preferenza di iscrizione è spesso affidata al caso. Anche perché è il dirigente scolastico a individuare il numero massimo di iscrizioni da accettare in base al personale in organico, al numero e alla capienza delle aule e degli spazi disponibili. Per questo, prima dell’acquisizione delle iscrizioni, nell’ipotesi di richieste in eccedenza, la scuola definisce dei criteri di precedenza nell’ammissione delle domande attraverso una delibera del consiglio di istituto, pubblicata sul sito web della scuola.

I requisiti

«Individuare i criteri di esclusione è compito del consiglio di istituto, vista l’autonomia delle istituzioni scolastiche in merito», spiegano dall’Ufficio scolastico regionale della Toscana. Il ministero dell’Istruzione sottolinea però che «i criteri di precedenza devono rispondere a principi di ragionevolezza come quello della vicinanza della residenza dello studente alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori e di chi esercita la responsabilità genitoriale. Al contrario, non può essere data priorità alle domande di iscrizione in ragione della data di invio delle stesse».

Sostegno alle famiglie

In realtà, criteri stabiliti o meno, è un labirinto in cui le famiglie rischiano di restare incastrate perché ogni scuola può fare a modo suo. Al momento dell’iscrizione, infatti, ogni studente ha la possibilità di fare più di una scelta. Va considerato, però, che come stabilito dal ministero «la scuola di seconda o terza scelta che accoglie la domanda dovrà trattare con priorità quelle pervenute come prima scelta». Quindi, chi è già stato lasciato fuori dall’istituto che aveva selezionato come prima scelta rischia di restare fuori anche dalla seconda. In ogni caso, «l’ultima scuola che tratta la domanda di iscrizione, qualora sia impossibilitata ad accoglierla in quanto eccedente rispetto ai posti rimasti disponibili, è tenuta ad affiancare la famiglia nell’individuazione di un diverso istituto scolastico idoneo e ad accertarsi che il procedimento si concluda con l’effettiva iscrizione dello studente».

La voce dei presidi

Una situazione che conoscono molto bene i dirigenti scolastici. Per Alessandro Artini, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) della Toscana, il problema più grande è rappresentato dagli spazi che mancano nelle scuole. «Anche quest’anno i licei sono tra le scuole più gettonate e comprendo la rabbia e la delusione delle famiglie qualora la loro richiesta non sia soddisfatta – conclude – In questo quadro e in mancanza di spazi adeguati, il sorteggio, a differenza dei test di ammissione, appare uno dei metodi più equi per scegliere quali studenti frequenteranno quella scuola e quali no in caso di un numero di iscrizioni troppo elevato».


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