Crollo cantiere Esselunga, quattro funerali in due giorni. E l’esperto dovrà capire perché gli operai sono morti
S’indaga anche sui fascicoli relativi all’appalto recuperati dalle imprese impegnate nel cantiere
FIRENZE. Sarà un tecnico - si parla di un luminare che ha già lavorato sul crollo del Ponte Morandi a Genova - o forse più di uno, che dovrà ricostruire una ipotesi plausibile di cosa ha provocato il crollo che ha ucciso cinque operai e feritone altri tre. E, sulla base di questa ricostruzione, i pubblici ministeri che conducono le indagini sulla tragedia accaduta la mattina del 16 febbraio scorso nel cantiere dell’Esselunga in via Mariti a Firenze, potranno scrivere i primi nomi sul registro degli indagati. Potrebbe essere una questione non breve, a meno che non si renda necessario un esperimento irripetibile e in quel caso i pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, che coordinano le indagini sotto la direzione del procuratore capo Filippo Spiezia, dovranno necessariamente rivolgersi al gip e fare i primi nomi degli indagati per permettere loro di nominare eventualmente anche un proprio perito che partecipi all’esperimento.
Intanto, dopo il via libera alle salme da parte della Procura fiorentina, ieri (sabato 24 febbraio) c’è stato il funerale del cinquantanovenne Luigi Coclite - come si dice nell’articolo sopra - e oggi l’imam di Firenze, Izzedin Elzir, darà il saluto al 54enne tunisino Mohamed Toukabri, mentre ci sarà domani un’altra cerimonia per le vittime marocchine: il 45enne Haidar Taoufik, il 24enne Mohamed El Farhane e il 56enne, Rahimi Bouzekri, l’ultimo a essere estratto da sotto le macerie dai vigili del fuoco dopo giorni di scavi. Sembra che le salme degli operai stranieri verranno portate nelle città di origine in Marocco, dove verranno tumulate.
Oltre allo scenario che ricostruirà il tecnico su nomina della Procura, in mano ai pubblici ministeri ci sono anche i numerosi fascicoli relativi all’appalto recuperati dalle imprese impegnate nel cantiere. Sarebbero soprattutto tre quelle più esposte ma ci sono i subappalti a creare un labirinto di intrecci che non sarà facile sciogliere.
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