Il Tirreno

Toscana

Crollo esselunga Firenze
L’inchiesta

Morti nel cantiere: la gettata di cemento, la trave che “scivola” e poi il crollo. Si cerca l’ultimo disperso. Il punto sulle indagini e i dubbi da chiarire

di Matteo Leoni

	La trave che ha ceduto nel cantiere di via Mariti a Firenze
La trave che ha ceduto nel cantiere di via Mariti a Firenze

Firenze, per capire che cosa è davvero accaduto in via Mariti occorreranno una lunga serie di consulenze e perizie. Cedimento strutturale o trave non fissata? Le ipotesi sulle cause

18 febbraio 2024
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FIRENZE. Un cedimento strutturale, un errore di montaggio o comunque una disattenzione nell’esecuzione dei lavori. Sono queste le ipotesi al vaglio della procura di Firenze, al lavoro per ricostruire cosa sia accaduto alle 8,52 di venerdì mattina nel cantiere per la costruzione dell’Esselunga, dove si è verificato un crollo in cui hanno perso la vita cinque operai, il corpo di uno dei quali non è ancora stato estratto dalla macerie.

Per capire che cosa è davvero successo occorrerà una lunga serie di consulenze: l’assegnazione delle perizie sarà tutt’altro che semplice, perché per ogni verifica i magistrati dovranno individuare il professionista più adatto a eseguirla. La priorità per adesso è recuperare l’ultimo disperso e mettere in sicurezza l’area del cantiere, che è sotto sequestro. Ma nel contempo i pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, titolari del fascicolo sul caso, stanno lavorando per ricostruire l’intricata catena di subappalti per i lavori nel cantiere da 35 milioni di euro. In parallelo partiranno le consulenze, con l’obiettivo di arrivare alla verità.

Le ipotesi in campo

I primi accertamenti punteranno a verificare se ci sia stato un cedimento strutturale. Sarebbe questo infatti uno degli scenari presi in esame dagli inquirenti. La trave di cemento lunga circa 20 metri è come “scivolata” da un lato, facendo collassare l’intera struttura. Il dente che la ancorava al pilone potrebbe non aver retto. Colpa di materiale scadente usato per la sua realizzazione? È una possibilità, che sarà verificata attraverso il prelievo di campioni di cemento della trave incriminata. 

Trave non fissata?

L’azienda che l’ha prodotta è l’abruzzese Rbd di Atri, in provincia di Teramo. All’interno della ditta sarebbero già state eseguite immediate verifiche sul materiale prodotto. Al termine delle analisi non sarebbero risultate anomalie. A quanto sembra, viene riferito nel servizio della Tgr, il personale della ditta abruzzese non aveva concluso il fissaggio della trave incriminata, quando il personale di un'altra società avrebbe avviato la gettata di cemento nella stessa area, all'ultimo piano della struttura.

Il momento del crollo

La trave è collassata mentre alcuni degli operai stavano gettando una colata di cemento sul solaio. In questo modo hanno aumentato il peso della struttura, e la trave, non ancora fissata a dovere, non avrebbe retto. La trave dunque potrebbe essere caduta perché non ancora ancorata a uno dei piloni. Nell'azienda di Atri, i cui vertici non sono indagati, sono arrivati gli agenti della polizia Postale dell'Aquila, che hanno acquisito tutta la documentazione relativa all'appalto per la realizzazione dell’Esselunga di via Mariti a Firenze.

Le vittime

Comunque siano andate le cose, ci vorrà del tempo per ricostruire la dinamica della tragedia costata la vita a Luigi Coclite, 59 anni residente a Collesalvetti, Taoufik Haidar, 43 anni del Marocco, Mohamed El Farhane, suo connazionale di 24 anni, Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, tutti residenti a Palazzolo sull’Oglio in provincia di Brescia. Poi c’è Bouzekri Rahimi, cinquantaseienne marocchino il cui cadavere non è stato ancora recuperato. Tra le 60 ditte in subappalto nel cantiere, figurano anche alcune piccole società della bergamasca e una di Palazzolo sull’Oglio, proprio il paese del Bresciano che adesso piange alcune delle vittime di questa tragedia.

Su questo fronte, gli inquirenti stanno procedendo rapidamente ad acquisire tutti i documenti per avere un quadro chiaro sulle ditte che operavano all’interno del cantiere. L’inchiesta, per ora senza indagati, procede per omicidio colposo plurimo e crollo colposo.

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