Il Tirreno

Toscana

Toscana economia
Economia

Sammontana e Investindustrial acquisiscono Bindi-Forno d’Asolo: in Toscana un maxi polo dolciario da un miliardo

Sammontana e Investindustrial acquisiscono Bindi-Forno d’Asolo: in Toscana un maxi polo dolciario da un miliardo

Svolta storica ed estremamente prestigiosa per i gelati empolesi. I Bagnoli avranno la maggioranza

04 febbraio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





EMPOLI. Che ci fosse qualcosa d’importante nell’aria fu chiaro in occasione della festa di Natale riservata ai dipendenti e alle loro famiglie, quando Leonardo Bagnoli confessò che stava lavorando a grandi progetti di sviluppo per il futuro dell’azienda, la Sammontana, con il possibile ingresso di investitori nel capitale per affiancare i proprietari in un cammino di crescita tramite acquisizioni.

Il tutto è stato concretizzato nelle ultime ore, con il via libera alla nascita in Toscana di un maxi polo dolciario da un miliardo di euro di fatturato. L’intesa, su cui ci sarebbe il sigillo delle firme definitive, prevede la partnership tra la Investindustrial del top manager Andrea Bonomi (fondo d’investimento internazionale da 11 miliardi di euro di capitale gestito, già molto attivo nel settore del food e presente su diversi mercati) e la stessa Sammontana per l’acquisizione del Gruppo Fda Group (marchi Bindi fantasia nel dessert-Forno d’Asolo).

Una svolta storica ed estremamente prestigiosa per i gelati empolesi, anche perché Sammontana è l’azionista di maggioranza del nuovo colosso industriale e Leonardo Bagnoli sarà il presidente.

Bindi-Forno d’Asolo è uno dei principali operatori a livello nazionale nel settore dei prodotti da forno e di pasticceria surgelati, controllato dal private equity internazionale Bc Partners. «Quest’ultimo – scriveva ieri pomeriggio Ilsole24ore.com non dando però per fatta l’acquisizione che invece è stata definita – ha avviato nello scorso autunno un processo di valorizzazione della controllata, gestito dagli advisor Rotschild e Latham & Watkins, che ha richiamato l’attenzione di numerosi fondi di private equity e multinazionali alimentari. Al fotofinish nei giorni scorsi, con le offerte vincolanti, erano restati il private equity Pai, il gruppo industriale belga Vandemoortele e appunto Investindustrial. La potenziale valutazione dell’operazione su Bindi-Forno d’Asolo, secondo alcune stime circolate nel passato, sarebbe di circa un miliardo di euro per un gruppo che ha un giro d’affari superiore ai 500 milioni di euro e presenta un margine operativo lordo di 80 milioni circa».

L’intera operazione profuma di Toscana, dal momento che il Gruppo Bindi fu fondato dal ristoratore originario di Chiesina Uzzanese Attilio Bindi. Negli anni l’azienda “esplose”, grazie a una vorticosa crescita nella produzione della pasticceria industriale surgelata in Italia e all’estero, con 25mila clienti serviti nel settore Ho.Re.Ca (Hotellerie-Restaurant-Café) e ben 40 mercati esteri raggiunti.

«Nel 2020 – spiega sempre ilsole24ore.com – era stato Bc Partners a rilevare per 200 milioni il gruppo Bindi, per integrarlo con Forno d’Asolo, rilevata tre anni prima dal fondo 21 Invest di Alessandro Benetton con una valutazione intorno ai 300 milioni di euro. Il gruppo Bindi-Forno d’Asolo è poi cresciuto anche a livello internazionale grazie all’acquisizione della francese Gelpat Tradition, produttore di alta pasticceria, che ha consentito di rafforzare la presenza in Francia e negli Stati Uniti».
 

Primo piano
Maltempo

Meteo in Toscana, grandine record e disagi: danni alla stazione di Certaldo e treni in ritardo – Video