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Buba e le offese razziste sul campo di basket in Pontedera-Agliana: «Ho reagito perché non sopporto il razzismo»
Il 27enne originario del Gambia racconta quanto accaduto durante la partita valida per il campionato di Serie C: «Volevano provocarmi, per tre volte mi hanno chiamato in un modo che non è accettabile»
PONTEDERA. Insulti razzisti durante e dopo la partita di basket nella dodicesima giornata del campionato di Serie C Unica (girone B) , disputata al PalaZoli, tra i padroni di casa della Bnv Juve Pontedera e la squadra ospite della Endiasfalti Agliana, nella serata di sabato 9 dicembre. La denuncia arriva dalla Juve Basket Pontedera. È l’allenatore, Carlo Parcesepe, alla fine della gara, a segnalare il grave episodio. «Sono amareggiato dalla grave offesa che abbiamo sentito. A cinque minuti dalla fine sono andati in due su una palla e si sono strattonati. Il giocatore avversario ha rivolto un’offesa pesante al nostro Buba Minteh, 27 anni, un ragazzo d’oro, mai una parola di troppo, arrivato dal Gambia». Ne è seguito un parapiglia tra quattro giocatori con Buba Minteh che ha chiesto spiegazioni per l’offesa ricevuta. «L’arbitro è intervenuto e li ha sanzionati con quattro falli tecnici», che segnalano comportamenti antisportivi. «Sono comportamenti inaccettabili, le offese razziste non si possono sentire. Se fossero stati miei giocatori non li avrei più voluti nella squadra».
«L’insulto a sfondo razzista proveniente dal pubblico – spiega la Bnv Juve Pontedera – è deprecabile tanto che è sanzionato sia dalla giustizia sportiva che da quella ordinaria. Riceverlo da avversari che stai affrontando sul campo è inaccettabile. Buba è il nostro eroe. Da stasera siamo tutti Buba!».
Nel pomeriggio di domenica 10 dicembre Buba Minteh, rompe il silenzio. La sua è la storia di tanti migranti che approdano sulle coste italiane con i barconi della speranza in cerca di riscatto. Per lui quell’offesa è stata come un macigno. «Sono un migrante, al mio arrivo ho vissuto prima a San Miniato – racconta – ora lavoro a Pontedera alla Geofor, mi sono trasferito in Valdera. Mi dispiace avere reagito, porgo le mie scuse ai tifosi e allo staff per quello che è successo sabato. Ho seguito il mio cuore per combattere il razzismo. E ho deluso il tifo e gli allenatori. Non è nel mio carattere. Solo che non tollero che ci siano comportamenti razzisti nei miei confronti». Buba ricostruisce i fatti, dice di avere sentito più volte la stessa offesa. «Tre volte mi hanno chiamato nello stesso modo, quasi a volermi provocare, non potevo accettarlo. Non era giusto nemmeno per gli spettatori che sono venuti a vedere la partita e volevano divertirsi. Apprezzo la solidarietà di tanti ma non voglio che ci sia posto per il razzismo nella mia vita».
La replica della Endisfalti Agliana, affidata a un comunicato e alle parole di Simone Mariotti, fa capire che le due formazioni sono su posizioni distanti. E danno una lettura molto diversa di quanto accaduto sul parquet e negli spogliatoi. La Pallacanestro Agliana 2000 prende «le distanze dalle accuse di razzismo mosse dalla società Bnv Juve Pontedera». Ma segnala «incresciosi gesti avvenuti negli spogliatoi del PalaZoli. A noi non ci risultano offese, altrimenti l’arbitro sarebbe intervenuto», dicono.
Per poi aggiungere: «La nostra società si è sempre caratterizzata per i suoi valori di inclusione, e non contempla assolutamente certi comportamenti. Allo stesso modo la Pallacanestro Agliana 2000 vuole evidenziare i fatti di violenza accaduti nel post gara. Gesti che rovinano la bellezza di questo sport e mettono a repentaglio la salute dei giocatori, che speriamo di non dover vivere mai più. Restiamo in attesa dei provvedimenti degli organi competenti, mettendoci a disposizione per qualsiasi chiarimento sull’accaduto». La società ha inoltre pubblicato una foto dei saluti tra le due squadre, pur in un momento di concitazione, a fine gara.