Caso Cospito, anche Il Tirreno finisce nel mirino: busta con proiettile inviata al direttore
Il messaggio minatorio è firmato da una significativa “A” maiuscola che non è difficile associare al movimento anarchico insurrezionalista che sostiene il detenuto abruzzese
LIVORNO. Foglio a quadretti, leggermente ingiallito. Scrittura in stampatello maiuscolo, lettere molto grandi, tracciate con mano ferma, ma senza righello. Non è questo che colpisce del messaggio, chiuso in una busta gialla su cui stonano i francobolli di un’edizione passata del festival di Sanremo. Chissà se il dettaglio è casuale. Di certo non è casuale il contenuto, indirizzato al direttore de Il Tirreno, Luciano Tancredi: un proiettile, associato a un nome, quello di Alfredo Cospito, anarchico insurrezionalista e, per la Cassazione, anche terrorista, per l’attentato alla caserma dei carabinieri di Fossano (Torino) nel 2006.
È per questo reato che Cospito è detenuto in Sardegna con un regime carcerario particolarmente duro (articolo 41 bis del codice penale).
Il messaggio minatorio è firmato da una significativa “A” maiuscola che non è difficile associare al movimento anarchico insurrezionalista che sostiene il detenuto abruzzese. Del resto, fa proprio riferimento, al fatto che Cospito da tre mesi è in sciopero della fame, per protestare contro il regime carcerario al quale è sottoposto. Infatti recita il messaggio in poche righe (recapitato ormai alcune settimane fa): “Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi- 2 mesi senza cibo. Fuoco alle galere”.
Proiettile, busta e foglio sono stati sequestrati dalla polizia che sta effettuando indagini sulla provenienza del messaggio e su chi potrebbe aver fatto recapitare la minaccia alla sede di Livorno del Tirreno.