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Isola del Giglio, l'albergo nel faro tra cibo stellato e paesaggio da sogno: come prenotarsi

di Claudio Mollo
Il faro di Capel Rosso e lo chef della struttura
Il faro di Capel Rosso e lo chef della struttura

Nella struttura si può dormire circondati dal mare: l'idea di tre sorelle che hanno rivoluzionato l'antico edificio

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ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO). Vivere il fascino del faro di Capel Rosso all’Isola del Giglio è possibile. Grazie al progetto Valore-Paese Fari, nato con lo scopo di valorizzare questi landmark territoriali che, pur mantenendo la loro funzione originale di segnalamento marittimo, possono trovare nuove destinazioni d’uso quali sedi di iniziative imprenditoriali legate all’ospitalità e al turismo.

Nuova vita

Così ha preso nuova vita il Faro del Capel Rosso, grazie alla famiglia Mura, che da Firenze approda sull’isola con una serie di idee da mettere in pratica nell’insolita e affascinante struttura. Viola, Veronica e Gilda, sorelle, sono diventate le nuove “guardiane” del faro, facendolo diventare un esclusivo B&B, per gli amanti della natura e della buona cucina, aspetti che si uniscono alla bellezza e singolarità della struttura, aperta al pubblico e non solo ai pochi fortunati che soggiornano nelle 4 suites, nella quale proporre tutta una serie di attività culturali e artistiche, con l’intenzione di protrarre tutte le attività al faro, ben oltre la stagione estiva.

Trasformazione

La zona cottura, utilizzata dai guardiani che si sono succeduti nel tempo, si è trasformata in una cucina funzionale e super attrezzata, nella quale, lo chef Saverio Cristiano, con trascorsi per lunghi periodi a fianco di importanti figure della cucina Italia, come Gualtiero Marchesi, tanto per citarne uno, propone profumati piatti di pesce e verdure in tante declinazioni. Sì, perché al Capel Rosso è la cucina gigliese ad allietare il palato degli ospiti, cucina che presenta interessanti differenze dal resto della cucina di pesce del litorale toscano. Al Capel Rosso, non esistono menu e a meno di richieste particolari, si mangia quello che offre il pescato della mattina.

Lo chef

Saverio, appena sveglio, si presenta dai pochissimi pescatori appena rientrati in porto, per accaparrarsi i migliori pesci, calamari e crostacei e non mancano mai i pesci molto gettonati nella cucina gigliese, come scorfani, capponi, piccoli pesci da minestra e frittura e tanto pesce azzurro. La spesa si trasforma poi in piatti colorati, ricchi di profumati condimenti in bianco o leggermente colorati con i pomodori, sempre del Giglio. Gustosi calamari ripieni o delicate fritture di paranza realizzate in padella e tante altre bontà assolutamente scontate. La cucina di mare lascia spazio anche ad altre preparazioni, con verdure e carne, che iniziano ad essere proposte a fine estate, quando l’aria si rinfresca e fanno capolino le prime piogge. Saverio, porta avanti una cucina volutamente semplice ma molto gustosa, anche perché non avrebbe un gran senso proporre piatti complessi, che andrebbe a cozzare con lo spirito che viene messo in atto al faro, di far vivere all’ospite i tanti aspetti della natura selvaggia e incontaminata di questa parte dell’isola.

I vini

Per i vini, l’uva Ansonica, fa la sua grande parte, con una serie di etichette proposte in abbinamento ai piatti, realizzate con non poche fatiche da un piccolo gruppo di produttori che in questi ultimi anni si sono dati da fare per rendere giustizia alla storia e alla tradizione enologica dell’isola. Nella piccola carta, però, sono presenti anche altre etichette tra bollicine e bianchi e rossi della Toscana. Le suites si trovano al primo piano, ricavate con un attento restauro di tipo conservativo, che non ha cambiato quasi niente a livello strutturale, nei vecchi appartamenti dei vari faristi. E tutta questa bellezza, diventa magia, nel momento in cui, a sera, la lanterna del faro si accende. (Qui tutte le informazioni per le prenotazioni)

 

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