Calcio: Serie B
Il bis firmato “DreamBook” col ragazzo 80enne Mascagni
L’omonimo e lontano parente del grande compositore torna in libreria con due romanzi: “La sala del tango” e “Lettere provvisorie”
pisa. Se questa pandemia e il relativo lockdown sono stati causa di grande disagio anche psicologico, per qualcuno è stata invece l’occasione per raccogliere le idee e dar vita a nuovi romanzi.
Così è stato per Pietro Mascagni, omonimo (e lontano parente) del grande compositore e direttore d’orchestra labronico. Anche lui amante delle musica lirica e sinfonica. Oggi, alle soglie degli ottant’anni, Pietro Mascagni conserva l’entusiasmo e la creatività del ragazzo sicuramente arricchita dall’esperienza di una vita vissuta intensamente sia sul piano professionale che personale.
Per la casa editrice pisana DreamBook torna a pubblicare due romanzi, uno uscito agli inizi di quest’anno, “La sala del tango”, l’altro di prossima uscita, “Lettere provvisorie”. Due storie diverse che hanno come denominatore comune la sua spiccata capacità di entrare nel profondo dell’animo umano per coglierne le sfumature più sottili e preziose. Due romanzi sviluppati con un linguaggio semplice e una capacità affabulatoria davvero notevole. Perché “La sala del tango?” «Perché sentivo il bisogno di raccontare una storia che parlasse dell’amore nelle sue molteplici e spesso contraddittorie espressioni. Amore filiale, amore paterno e materno, amore passionale, amicizia che è una forma dell’amore. In fondo ognuno dei personaggi che descrivo hanno un conto in sospeso con l’amore». E anche in “Lettere provvisorie” l’amore è protagonista, ma non solo. «Le “Lettere provvisorie” – conclude l'autore – raccontano come anche i sentimenti più belli come l’amore e l’amicizia possano essere contaminati da altri sentimenti innati nell’animo umano: gelosia, invidia, avidità». —
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