J-Ax: «Una “Beretta” per le donne Se vuoi il rap poi non ti lamentare»
Il musicista parla del nuovo album che esce domani e della canzone in cui lei uccide lui
colloquio
«Così Salvini smette di dire che sono del Pd», scherza J-Ax parlando di “Beretta”, uno dei brani del suo nuovo album “Reale” in cui racconta una storia di violenza domestica che finisce con lei che uccide lui. «Non sono per dogma contro la legittima difesa, la mia visione shifta a seconda di quello che succede – dice l’ex Articolo 31 – La mia storia è presa dai fatti di cronaca e io giustifico il gesto della persona in questione. I giornali danno contro chi si fa giustizia da solo, io sono in una zona grigia, sono libertario e sono per leggi più morbide sulla legittima difesa». A chi gli chiede se Salvini, con cui il rapper ha spesso interloquito via social, commenterà questa sua presa di posizione, J-Ax dice che «non risponderà, perché non sottolinea la sua narrativa, lui deve dipingermi come il comunista con il rolex che vive in un attico, mi aspetto piuttosto delle accuse da parti sinistroidi».
Sulle polemiche sanremesi legate alla presenza di Junior Cally e sui suoi testi, J-Ax spiega invece che «se hai bisogno del rap perché è il genere che tira, poi non ti puoi lamentare». Il decano dei rapper italiani ricorda quando Eminem nel 2001 partecipò come superospite al festival, «era strapagato e aveva appena fatto una canzone in cui raccontava a sua figlia come aveva ucciso sua madre. Ora rompete le palle? Almeno Cally è in gara e non è pagato, allora – si chiede – di cosa stiamo parlando? Eminem diceva cose più pesanti di Junior Cally ed erano tutti a rincorrerlo, mi sembra una cosa da poveretti anche perché una canzone è una canzone così come un film è un film. Ci sono mille motivi per cui un artista sente di dire certe cose, io non ho mai usato certi cliché del rap, ma a volte li si usa».
Essere definito femminista non gli piace, «è una cosa da zerbino per prendere i like delle tipe, e poi esiste anche la violenza sugli uomini». Con Chadia Rodriguez – una delle tanti ospiti dell’album insieme a Enrico Ruggeri, Il Pagante, Max Pezzali, Paola Turci, Jake La Furia – canta la possibilità di abbandonare un attimo la battaglia tra sessi per trovarsi a metà strada in “Pericoloso”, pezzo nato da una ricerca sul mondo degli incel, gli uomini che ritengono d’essere rifiutati perché non attraenti da un mondo di donne che li giudica solo per look, status e conto in banca. «Un problema che va affrontato e risolto perché – dice – potrebbe portare a spargimenti di sangue come già accaduto in America».
Se l’esperienza da genitore musicalmente dice che non lo ha cambiato, perché «voglio avere la mentalità dei primi anni senza limiti», la fine del rapporto con Fedez e Newtopia – di cui non vuole parlare entrando nei dettagli – dice che è entrata indirettamente nell’album in uscita domani nel pezzo “Quando piove, diluvia” che fotografa la settimana fantozziana vissuta subito dopo la rottura con l’ex socio, tra controlli della Guardia di finanza e la paura che l’erba legale di cui è testimonial avesse un tasso di Thc oltre i limiti consentiti dalla legge. —
Gioia Giudici