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La lettera

Fiorentina, Edoardo Bove sui social: «Grazie a tutti, ci vediamo presto. In campo»

di Francesca Bandinelli
Fiorentina, Edoardo Bove sui social: «Grazie a tutti, ci vediamo presto. In campo»

Il giocatore viola, dimesso dall’ospedale di Careggi da pochi giorni, rompe il silenzio: «Il calcio è una comunità di persone. Mi avete dato tanta forza»

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FIRENZE. La felicità, sua e dei suoi compagni, è stata quella di vederlo tornare nuovamente al Viola Park, dopo la paura della notte di Fiorentina-Inter. Quella partita avrebbe dovuto essere la partita spartiacque per sognare, per alimentare le ambizioni di vertice, invece, al 17’ minuto di gioco è diventata l’anticamera dell’inferno. Il cuore di Edoardo Bove, invece, in quell’istante esatto si è fermato e con lui quello di una città intera. Prima il terrore, poi la paura. Quindi, dopo la corsa rapidissima in ospedale, la lenta risalita verso la vita. Gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo amovibile ed ora dovrà restare a risposo per un po’.

Intanto, sui social, ha voluto ringraziare tutti, con una lunga lettera: «Ciao a tutti, in questi giorni difficili ho avuto modo di pensare molto. Seppur la condivisione sui social non sia nella mia natura, vorrei esternare un pensiero che mi ha colpito nel profondo. Lo spiacevole episodio avvenuto durante Fiorentina-Inter, mi ha dimostrato, ancor più di quanto pensassi, che il calcio è molto più di una partita, di un campionato, o di una carriera. Il calcio è una comunità di persone, legate dalla stessa passione, che condividono momenti di gioia, commozione, rabbia, delusione e sofferenza».

La lettera prosegue: «Proprio in questi momenti mi rendo conto di quanto questo sport sia genuino, di quanto, al dì la dei risultati, della competizione o della concorrenza siamo tutti uniti. Uniti da un legame che a maggior ragione, una volta creato, si rafforza nei momenti di difficoltà, diventando quasi indissolubile. Un legame che ti trasmette amore ed emozioni difficili da spiegare. Un legame che ti da la forza di superare qualsiasi ostacolo. Ne parlo perché l’ho vissuto sulla mia pelle in questi giorni: l’affetto che ho ricevuto, il calore dei tifosi, il supporto da parte dei compagni e degli avversari, la vicinanza di tutto il mondo del calcio è stato un qualcosa che mi ha dato una forza ed un coraggio incredibili. Mi sono sentito circondato da un’energia positiva che mi ha permesso di rimanere tranquillo, di non sentire la solitudine che spesso è presente in questo tipo di difficoltà».
Bove conclude così: «Per questo motivo, vorrei che tutti ci impegnassimo a non dimenticare la vera essenza del nostro sport, a non lasciarci offuscare troppo dal suo lato commerciale e a non dare per scontato il suo spirito autentico. Perché nonostante tutto, quello che è successo domenica è la testimonianza della parte genuina del calcio: quella che si nutre di emozioni vere, di storie personali e di un forte legame tra chi gioca e chi tifa. Detto questo, sono veramente grato di appartenere a questo mondo e vi ringrazio dal profondo del cuore per l’affetto e la vicinanza che mi avete dimostrato! Io sto bene e questa è la cosa più importante! Ci vediamo presto… In Campo».  

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