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L’impresa a Giochi

Storico Musetti, 100 anni dopo il tennis azzurro sul podio olimpico grazie a un toscano: dalla cantina di nonna al bronzo di Parigi


	Lorenzo Musetti
Lorenzo Musetti

La storia del tennista di Carrara che ha riportato la racchetta italiana ai vertici delle Olimpiadi dopo Uberto de Morpurgo che ci riuscì nel 1924

03 agosto 2024
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Da Parigi a Parigi. Da un bronzo a un altro bronzo Cento anni dopo. C’è voluto un toscano per riportare l’Italia del tennis sul podio delle Olimpiadi. L’ultima volta era stata nel 1924, quando Uberto de Morpurgo nella capitale francese concluse terzo ai Giochi. Lorenzo Musetti batte il canadese Augerre Aliassime – nella serata di sabato 3 agosto  e si mette al collo il titolo che nel nostro Paese mancava da un secolo. L’Italia esulta, la Toscana esulta. Ed esulta soprattutto Carrara, terra di nascita del tennista azzurro. 

Il match

Lorenzo Musetti fa suo il primo set per 6-4, poi nel secondo set si rivedono i fantasmi della sconfitta contro Novak Djokovic in semifinale: Lorenzo viene spazzato via dal canadese per 6-1. Il ruggito d’orgoglio dell’atleta apuano arriva nel terzo e decisivo set, che Musetti porta a casa col risultato di 6-3.

Le parole dopo il successo

«Dietro questa medaglia c'è il lavoro di un team, di persone che mi supportano. È stata una partita difficile sotto tutto i punti di vista, si è sentita la stanchezza di questo mese ma questa medaglia l'ho voluta veramente è meritata a pieno», le parole di Musetti dopo il successo. «Ho fatto meglio rispetto al match perso con Djokovic però in alcuni momenti di nervosismo non sono riuscito a esprimere il mio tennis al 100% - ha proseguito –. Nel terzo set ho alzato il livello, non era facile ma ne sono uscito da giocatore, facendo belle giocate prendendo dei rischi e essendo coraggioso: questo vale la medaglia. Se me l'avessero detto? Li avrei mandati a quel paese. Per me è un sogno, sto vivendo un momento felicissimo e bellissimo della mia vita e della mia carriera. Merito questa medaglia, ho fatto 4 finali senza titolo, ci voleva un regalino da queste Olimpiadi quindi sono veramente contento. Mi sono sacrificato per la maglia e questo vale tanto. Quando sono arrivato in semifinale speravo in un altro colore della medaglia. Oggi ho imparato dalla lezione di ieri e sono riuscito a reagire», ha concluso Musetti.

Gli inizi

Nato il 3 marzo 2002, Musetti si lancia nei suoi primi scambi nella cantina di Nazzano – frazione di Carrara –, paese dove vive nonna Maria. A lanciargli la pallina gialla è babbo Francesco. Lorenzo con la racchetta in mano si muove da predestinato e le soddisfazioni non tardano ad arrivare. Vince i primi tornei giovanili, conquista prestigiosi trofei juniores: l’apice arriva con gli Australian Open vinti a 16 anni e la finale degli Us Open qualche mese prima. Quindi il volo verso i palcoscenici internazionali. Oggi Lorenzo è fidanzato con la compagna Veronica: i due hanno un figlio, Ludovico.

I ricordi raccontati dal padre

Proprio babbo Francesco ha ricordato nel 2022 al Tirreno di quei pomeriggi passati nella cantina di Nazzano. «Lì giochiamo ancora, io e Lore. A 11 anni mi ha battuto e da lì ho capito che sarebbe stato il suo sport», il ricordo di babbo Francesco, operaio in un’azienda di marmo con un passato da tennista. Una passione, quella per la terra rossa, tramandata di padre in figlio. 

L’allenatore 

Uno dei primi ad accorgersi del talento di Lorenzo Musetti è l’allenatore carrarese Davide Blandini: «Arrivati a un certo punto giocava solo con i più grandi…», ha raccontato al Tirreno nel 2021. Oggi il suo coach è Simone Tartarini, che di Musetti rivela: «Siamo cresciuti tutti e due insieme. Sin dagli 8 anni, Lorenzo disponeva di una manualità tecnica eccellente. È stato bravo a non patire, come accaduto invece ad altri, il passaggio dalle competizioni giovanili al tennis dei grandi. Fuori dal campo, condividiamo la passione per la musica di qualità: dai Rolling Stones, passando per Lucio Battisti, Mina, i Deep Purple fino a Ligabue».

Le ultime imprese

Nel 2024, a Stoccarda, Musetti si spinge per la prima volta in semifinale sull'erba, dove viene eliminato da Matteo Berrettini. Al Queen's disputa la sua terza finale Atp, la prima sull'erba, grazie ai successi su Alex de Minaur, Brandon Nakashima, Billy Harris e Jordan Thompson. Nell'ultimo atto viene sconfitto in due set da Tommy Paul. Diventa poi il quarto tennista italiano della storia a raggiungere la semifinale del singolare maschile a Wimbledon, la sua prima in uno Slam, grazie ai successi in sequenza su Constant Lestienne, Luciano Darderi, Francisco Comesaña, Giovanni Mpetshi Perricard e Taylor Fritz. A impedirgli l'ingresso in finale è il “mostro” Novak Djokovic. 

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