Il Tirreno

Prato

Mari racconta il mestiere di procuratore sportivo

 Andrea Caramelli
Gaetano Mari
Gaetano Mari

22 settembre 2010
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 PRATO. E' senza ombra di dubbio una delle categorie professionali più invidiate: circondati da belle donne, sempre vestiti con grande gusto ed alla moda, alla guida della supercar del momento i procuratori sportivi sono sicuramente in cima ai desideri di tante persone. Ma è tutto oro quello che luccica? L'abbiamo chiesto all'avvocato Gaetano Mari con studio nella nostra città che, specializzato in diritto sportivo, fa per l'appunto anche il procuratore sportivo.  «No - è la sua prima affermazione - purtroppo non è tutto così bello ed anzi, anche se a denti stretti, non posso non sottolineare che l'ambiente non è poi così idilliaco perché popolato sempre più da personaggi ambigui ed al limite della liceità».  «C'è un albo di procuratori sportivi - continua l'avvocato Mari - che dovrebbe assicurare e tutelare le parti ma spesso siamo costretti ad assistere a scene di basso profilo con pseudoprocuratori che pensano più al proprio profitto che al bene del loro assistito». La figura del procuratore, seppure invidiata è anche tra quelle più vituperate ed in molti l'indicano come il male del calcio. La sua opinione? «E' il contorno - risponde con un bel sorriso Mari - talora anche esagerato perché un procuratore serio, preparato professionalmente e qualificato è davvero indispensabile al calciatore che spesso non ha né i mezzi culturali né l'esperienza per trattare con dirigenti e presidenti. Il calciatore è l'anello debole della catena e per questo va seguito con attenzione e professionalità». Sta sempre più aumentando anche la moda di affidarsi ad un procuratore nel settore giovanile, è giusto? «Bisogna fare un distinguo tra società professionistiche e dilettantistiche: nelle prime può rivelarsi utile per stilare contratti in regola; nelle seconde, invece, può servire per non creare false attese e smorzare eventuali entusiasmi accesi da personaggi che lavorano senza alcun titolo». Lei, assieme all'agente Marco Piccioli cura gli interessi di molti giocatori professionisti: in passato ha avuto Alessandro Diamanti ed il bomber spagnolo Diego Tristan, adesso in scuderia saltano agli occhi i nomi di Santana della Fiorentina e di Campanaro del Napoli. Con la sua esperienza cosa pensa sia indispensabile ad un procuratore sportivo. «Per un buon procuratore sportivo - conclude l'avvocato Gaetano Mari - credo sia necessario avere una ottima preparazione tecnica, non rinunciare mai alla propria professionalità e dotarsi di una buona dose di pazienza e sincerità».
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