Il Tirreno

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Le indagini

Prato, due fermi per il brutale pestaggio nel bar cinese di via Filzi

di Paolo Nencioni

	Il bar di via Filzi dove è avvenuto il pestaggio
Il bar di via Filzi dove è avvenuto il pestaggio

In manette una giovane donna, il suo compagno è ricercato. Individuati grazie alle intercettazioni, alle immagini delle telecamere e al riconoscimento di due testimoni. Manca ancora un movente

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PRATO. La Procura ha firmato due decreti di fermo nei confronti dei presunti responsabili del brutale pestaggio avvenuto nella serata di mercoledì 9 aprile all’interno del locale Jld Music Bar di via Filzi, dove un cinese è stato ridotto in fin di vita a colpi di bastone e ora è ricoverato in coma all’ospedale di Careggi.

In manette è finita una donna cinese di 25 anni, mentre il suo compagno di 26 anni è ancora ricercato. Entrambi accusati di tentato omicidio. Manca ancora un movente preciso, sul quale sta lavorando la Procura diretta da Luca Tescaroli.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il commando omicida era composto da quattro uomini e una donna, che hanno fatto ingresso nel locale intorno alle 21 dirigendosi verso il privé. L’obiettivo della spedizione era il connazionale Yu Liu (destinatario di una misura cautelare per reati contro il patrimonio e la persona, in altro procedimento penale). Insieme a lui sono stati raggiunti dai colpi altri tre cinesi, Xiangbing Wen, Hua Chen e Tong Yu. Il ferito più grave, Yu Li, ha riportato una frattura cranica e attualmente si trova in terapia intensiva, in coma farmacologico.

Il fermo è stato eseguito nei confronti della donna, che nello scorso del mese di marzo era risultata essere proprietaria di una Bmw 316 sottoposta a sequestro in territorio sloveno perché utilizzata per il trasferimento di cittadini cinesi clandestini nei paesi Schengen.

L’esame delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza del bar di via Filzi, il riconoscimento fotografico effettuato da due testimoni, che hanno collaborato con gli inquirenti, e gli esiti delle intercettazioni, «che ancora

una volta si sono rivelate decisive» ricorda il procuratore Tescaroli, hanno permesso di identificare i due autori: l’uomo è risultato essere il leader del commando e la donna ha svolto un ruolo primario nel pestaggio violento, utilizzando due bottiglie di birra vuote.

Ieri, 12 aprile, il questore di Prato ha disposto la chiusura del bar di via Filzi per 30 giorni.

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