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Prato, arrestati tre confezionisti cinesi per lo sfruttamento della manodopera clandestina

Prato, arrestati tre confezionisti cinesi per lo sfruttamento della manodopera clandestina

Carabinieri e ispettorato del lavoro hanno elevato sanzioni per 167.000 euro. Trovati 25 lavoratori impiegati in nero

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PRATO. Tre confezionisti cinesi (un uomo di 59 anni e due donne di 39 e 51 anni) sono stati arrestati con le accuse di sfruttamento della manodopera clandestina e intermediazione illecita (caporalato) all’esito di indagini condotte dai carabinieri e dall’Ispettorato del lavoro.

Nelle tre confezioni gestite dagli imprenditori, a Prato e Carmignano, sono stati trovati complessivamente 25 lavoratori senza permesso di soggiorno e di conseguenza impiegati senza un regolare contratto di lavoro.

Al titolare della confezione Yao Guangxing di Carmignano, riferisce una nota della Procura, sono state contestate numerose irregolarità: retribuzioni non proporzionate al lavoro svolto, violazioni in materia di orario di lavoro (sette giorni alla settimana), turni di lavoro di 12 ore. Nella stessa confezione sono stati trovati dormitori abusivi.

Una delle due confezioniste arrestate, titolare della confezione Sofia di Men Yanna, ha già patteggiato una condanna per lo sfruttamento della manodopera clandestina.

L’attività di tutte e tre le confezioni è stata sospesa in quanto sono state riscontrate violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre all’assenza di un piano di evacuazione in caso di incendio (contestata anche la mancata manutenzione degli estintori).

Nel corso dei controlli sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 135.000 euro e ammende per 32.000 euro.

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