Il Tirreno

Prato

Le indagini

Prato, la denuncia di una giovane: «Hanno abusato di me in macchina»

di Paolo Nencioni
Prato, la denuncia di una giovane: «Hanno abusato di me in macchina»

I due coetanei sotto processo con l’accusa di violenza sessuale di gruppo si sono giustificati dicendo che lei era consenziente

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PRATO. Due giovani pratesi sono sotto processo con la gravissima accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una coetanea. Il procedimento penale che è stato istruito dal sostituto procuratore Valentina Cosci, è nato nel 2023 in seguito alla denuncia querela presentata dalla donna e ieri, 25 marzo, c’è stato un passaggio fondamentale per la prosecuzione del processo. Davanti al giudice dell’udienza preliminare Tesi è comparso il perito nominato dal giudice per stabilire se la parte lesa è in grado di testimoniare. Il perito Fazzi ha concluso che sì, la donna può testimoniare e così verrà sentita alla prossima udienza in sede di incidente probatorio, cioè la procedura che consente di cristallizzare una testimonianza per poi usarla durante il dibattimento o l’eventuale processo con rito abbreviato. I due imputati sono stati chiamati in causa dal racconto della donna. In base a questa versione, i fatti risalgono al 2023 e sono avvenuti a tarda notte. La donna ha raccontato di aver conosciuto i due qualche mese prima e di averli poi incontrati una sera. I due le avrebbero proposto di fare un giro in macchina e poi avrebbero fermato la vettura in una zona appartata, costringendo la donna a praticare un rapporto orale a entrambi. I due, difesi dagli avvocati Katia Dottore Giachino e Antonio Simoncelli, quando hanno ricevuto l’avviso di garanzia per questa storia hanno detto che la donna era consenziente quando si è appartata in auto con loro. Lei invece dice che è stata costretta e non ha potuto rifiutarsi perché era intimorita dall’atteggiamento dei due.

La denuncia nei confronti dei due giovani, che vengono descritti come ragazzi di buona famiglia, è arrivata un mese dopo i fatti oggetto del processo. All’esito dell’incidente probatorio il pubblico ministero deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio.

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