Prato, confermata la condanna al padre che abusava della figlia
Un quarantenne dovrà scontare 8 anni e 8 mesi di reclusione. Era accusato anche di maltrattamenti nei confronti della moglie e degli altri figli
PRATO. La Corte d’appello di Firenze ha confermato la condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione nei confronti di un albanese di 40 anni, accusato di aver abusato sessualmente della figlia da quando quest’ultima aveva appena 11 anni. Il giudici di secondo grado hanno così sposato l’impianto accusatorio che aveva portato alla condanna in primo grado, nel maggio dell’anno scorso.
A far scattare le indagini della Procura, l’8 marzo 2023, erano state le confidenze della ragazza a un’insegnante di scuola media inferiore. «La verginità l’ho persa con lui» aveva detto la ragazza a una compagna di scuola e poi all’insegnante.
Il padre, che è un alcolista, fu indagato per violenza sessuale verso la figlia e per maltrattamenti nei confronti della moglie e degli altri figli.
Non è stato facile per la ragazza, costituita parte civile con l’avvocato Michele Nigro, ripetere in aula quello che le era successo, ma ha trovato la forza ed è stata creduta.
Il padre aveva cominciato ad abusare di lei quando aveva appena 11 anni e poi aveva continuato, tutte le volte in cui si era trovato da solo con lei in casa. All’inizio toccamenti, poi rapporti completi quando ancora la figlia andava alle medie inferiori. Dopo la prima volta, ha raccontato la ragazza, lui le dette un antibiotico, «per evitare infezioni». Lei non capiva a che cosa servisse. Nell’ultima occasione, agosto 2022, lui ha preteso un rapporto sessuale per darle il permesso di andare in vacanza col suo ragazzo.
Come detto, l’imputato, difeso dall’avvocato Sabrina Del Fio, è stato chiamato a rispondere anche dell’accusa di maltrattamenti in famiglia. Ma l’accusa più grave era la violenza nei confronti della figlia, alla quale il giudice ha riconosciuto un risarcimento provvisionale di 25.000 euro, confermato anche dai giudici di secondo grado.