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Prato, due giovani rinviati a giudizio per l’omicidio dell’autotrasportatore indiano


	Harpal Singh, l'autotrasportatore indiano ucciso a Seano
Harpal Singh, l'autotrasportatore indiano ucciso a Seano

Due pachistani, dipendenti di Harpal Singh, ucciso nel febbraio 2024 a Seano, rischiano l’ergastolo

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PRATO. Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi i due giovani pachistani arrestati l’11 febbraio 2024 dai carabinieri e ritenuti gli assassini dell’autotrasportatore indiano Harpal Singh di 59 anni, residente in provincia di Mantova, ucciso due giorni prima nella zona artigianale di Seano, a Carmignano.

Muhammad Chand e Muhammad Sufyan, di 31 e 23 anni, difesi da Andrea Parlanti e Ivan Esposito, sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio fatta dai pubblici ministeri Laura Canovai e Valentina Cosci e ha fissato la prima udienza del processo in Corte d’assiste il prossimo 13 maggio.

L’esito pare scontato, visto che i due, quando furono arrestati su un treno alle porta di Torino, furono trovati in possesso del telefono cellulare sottratto alla vittima e di 4.000 euro in contanti, anche questi presumibilmente presi all’autotrasportatore, di cui i due erano dipendenti.

Secondo quanto riferito all’epoca sulla scorta delle intercettazioni telefoniche, i due stavano tentando di fuggire in Portogallo.

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