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Il fisico pratese Jacopo Lombardo partecipa al progetto Ride4Fusion

di Pasquale Petrella
Jacopo Lombardo con la sua bici nella Ride4Fusion
Jacopo Lombardo con la sua bici nella Ride4Fusion

In bici da Padova a Cadarache per promuovere la ricerca per l’energia pulita

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PRATO. Settecento chilometri in bicicletta, da Padova sede dell’importante impianto di sviluppo e prova del sistema di iniezione di particelle che riscalderà il plasma di Iter - l’impianto Nbtf (Neutral beam test facility) - a Cadarache nel sud della Francia, dove si trova il più grande centro di ricerca e sviluppo d'Europa sull'energia nucleare.

Tre incontri pubblici, due già tenutisi a Piacenza e Pavia giovedì e venerdì scorso e il prossimo a Marsiglia mercoledì 18. Il tutto per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca scientifica e per promuovere una strategia energetica sostenibile, mettendo in luce l’enorme potenziale della fusione come fonte di energia pulita e sicura del futuro. È questa l’iniziativa ispirata dal gruppo ciclistico Scholares Vagantes dell'Università di Padova, promossa da Iter Organization, con il patrocinio dell’Università e del comune di Padova, in collaborazione con Eurofusion, Fusenet, Istp-Cnr, Università di Pavia, Politecnico di Milano e Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e che prende il nome di Ride4Fusin. E ai quindici Scholares Vagantes partiti in bicicletta lo scorso 10 settembre e che raggiungeranno Cadarache venerdì prossimo, ieri si è aggiunto anche il giovane ricercatore pratese Jacopo Lombardo, 29 anni il prossimo 3 ottobre, per la tappa che li ha portati ad Alessandria. Jacopo Lombardo - figlio di Jack Lombardo e Rossella Poli noti in città per essere stati i titolari di Radio Prato l’emittente fra le più importanti nella provincia fra gli anni Ottanta e Novanta - dopo essersi diplomato all’istituto Buzzi nell’indirizzo Chimica e aver frequentato la triennale all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare al Polo scientifico di Sesto Fiorentino ha proseguito per la Magistrale all’Università di Milano Bicocca e ora sta facendo il dottorato a Padova.

Il gruppo di ciclisti e cicliste è partito per promuovere il futuro dell'energia pulita sfruttando l'energia del sole, l'energia di fusione e negli incontri pubblici spiega come questo sia potenzialmente possibile. «Mi sono aggregato solo oggi (ieri ndr) perché ho avuto degli impegni di lavoro – racconta Jacopo Lombardo – Ma adesso sono nel gruppo e raggiungerò Cadarache, pedalando con gli altri. I miei compagni di avventura hanno avuto un paio di giorni difficili per la pioggia e il fango, spero che d’ora in poi il tempo sia clemente».

La partenza a Padova ha visto la presenza del vice sindaco di Padova Andrea Micalizzi, dei prorettori dell’Università di Padova Massimiliano Zattin, con delega al Dottorato e post lauream, e Antonio Paoli, prorettore con delega al Benessere e allo sport, del presidente del Consorzio Rfx Piergiorgio Sonato e dei rappresentanti degli sponsor. «Ride4Fusion è un’iniziativa che possiamo considerare come spin off degli scholares vagantes, l’idea dell’Università di Padova nata con lo scopo di portare i valori della cultura, del benessere e dello sport attraverso l'Europa – ha dichiarato Zattin – Questa impresa fa capire molto bene che la scienza non ha confini: con Ride4Fusion i ciclisti-ricercatori attraverseranno città, regioni e istituzioni fino a oltrepassare il confine italiano e arrivare in Francia per far capire alle persone cosa significa fare ricerca e portare nel sito di Iter il sigillo della nostra Università, che è certamente protagonista e vorrà esserlo anche nei prossimi anni». E le ricercatrici e i ricercatori padovani non sono soli in questa impresa perché lungo la strada saranno affiancati da colleghi del laboratorio Istp-Cnr di Milano, del Centro Fusione Enea di Frascati e da scienziati della Iter Organization che raggiungeranno i colleghi italiani alla frontiera francese, rendendo l’impresa un simbolo di cooperazione scientifica internazionale.

Ma che tempi sono previsti per avere questa energia pulita attraverso la fusione nucleare? «Credo che entro dieci anni si potranno avere le prime novità importanti – dice il fisico pratese, Lombardo – E poi entro il 2050 saremo in grado di produrre energia pulita». E nel frattempo il ventinovenne prova con i suoi calcoli a simulare una parte del processo che rappresenterà il cambiamento epocale per l’intera umanità.




 

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