E' morto Soffiantini 20 anni dopo il sequestro: l'ultima prigione a Prato
L'imprenditore di Manerbio che fu rapito da Cubeddu e Farina si è spento pochi mesi dopo la morte della moglie Adele
PRATO. L'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini è morto questa notte all'età di 83 anni, dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale per problemi al cuore. Soffiantini, titolare di un'azienda nel settore tessile, divenne famoso suo malgrado a causa del sequestro di persona di cui fu vittima nel giugno del 1997, che si concluse solo nel febbraio dell'anno successivo. Restò prigioniero per 237 giorni, l'ultima parte dei quali in un capanno costruito dai sequestratori sulla collina di San Leonardo, alle porte di Prato, e per la liberazione venne pagato un riscatto di 5 miliardi di lire.
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Soffiantini venne rapito da una banda di alcune persone, tutte successivamente identificate, che lo consegnarono ai carcerieri Attilio Cubeddu e Giovanni Farina; la sua prima prigione fu nelle campagne tra Grosseto e Siena. Il periodo trascorso sotto sequestro fu movimentato: Soffiantini tentò di fuggire ma fu ripreso; subì anche il taglio della cartilagine delle orecchie; inoltre un'ispettore dei Nocs, Samuele Donatoni, fu ucciso durante un appuntamento con i rapitori a cui si era recato fingendo di essere un mediatore della famiglia. Farina fu poi arrestato in Australia, mentre Cubeddu, mai rintracciato, secondo un'ipotesi mai confermata, sarebbe stato ucciso dallo stesso Farina, intenzionato a non dividere i soldi del riscatto. Sulla vicenda Soffiantini scrisse anche un libro intitolato "Il mio sequestro", dal quale poi è stato costruito uno sceneggiato televisivo per Canale 5 con Michele Placido. Rimasto vedovo della moglie Adele Mosconi lo scorso maggio, Soffiantini lascia tre figli: Carlo, Giordano e Paolo.