Carmignano tra due secoli
Lorenzo Petracchi in un libro ha raccontato i personaggi del paese
CARMIGNANO. Il libro l'ha dedicato alla moglie e lo leggeranno curiosi, c'è da scommetterci, gli anziani di Carmignano come i più giovani. Due anni e mezzo di lavoro: 280 grandi pagine e 89 racconti brevi, per ricordare “fatti, fattacci e personaggi delle colline medicee dal 1911 al 2012.
«E' “L' arcobaleno tra due secoli» di Lorenzo Petracchi, carmignanese doc che a 77 anni, due anni e mezzo fa appunto, si è seduto al computer e, guardandosi indietro, ha messo i panni dello scrittore. Un libro corposo, ma agile ed efficace nella scrittura, dalla prosa vivida ed elegante.
«All'inizio però non era così – confessa Lorenzo – Devo ringraziare l'amica Daniela, che con una lima a lama grossa ha cancellato centinaia di aggettivi che a me piacevano tanto ma erano inutili. Ed ancor prima Barbara. La prima stesura era un disastro grammaticale, non scrivevo un rigo da cinquant'anni. Ma mi spronò ad andare avanti».
Lorenzo, forse non per caso, in gioventù è stato corrispondente da Carmignano di un quotidiano. Allo stesso tempo vendeva piatti, bicchieri e 'ginabrese” e faceva il cameriere e l'elettricista. Poi ha fatto l'artigiano tessile ed ha girato il mondo con rocche di filato e chiavi inglesi. Le storie raccontate non sono «cronaca e neppure storia», precisa. Sono “il diario di un'epoca” filtrato dai ricordi e dagli anni trascorsi. Un esercizio anche di memoria.
«A 72 anni ho smesso di lavorare perché il cervello non era più in condizione di seguire gli affari – racconta -. Avevo difficoltà anche a leggere il giornale. Il medico mi diede delle boccettine, poi mi consigliò di fare la parole crociate. Invece cominciai a scrivere i racconti».
Nel libro, impaginato con l'aiuto della figlia Sara che vive in Germania e del gruppo “Il Campano”, ci sono fatti noti ed altri quasi sconosciuti. Una miniera di aneddoti: racconti vissuti direttamente o, nel caso dei più lontani, ascoltati da altri, con nomi, luoghi e professioni opportunamente cambiati quando si descrivono situazioni imbarazzanti. Nell'avventura è stato coinvolto anche il nipotino Dario, che ha disegnato l'arcobaleno sulla copertina.
«Ho voluto mettere in evidenza aspetti ironici e piccanti, sentimenti e drammi delle persone a cavallo di due secoli – spiega l'autore – Parlo di fame, miseria e umane debolezze, uccisioni e assassini, grandi amori e amori ruspanti, atroci guerre, profonde avversioni, sadiche vendette ma anche allegre vicende e aspetti brillanti della vita paesana». Con un po' di spirito campanilista e senza ipocrisia, a rischio a volte di apparire irriverente. Qualche esempio? C'è la storia ruspante del dottor Fedeli e la bella Gigina (i nomi sono inventati). C'è Amelio il barrocciaio e Corrado il poeta, Brunetto Mainardi detto I' Porca, Gabriello il barbiere, la signora Rosetta. E poi ancora Chicco il creativo, Bellini l'assessore anziano o don Benvenuto il Furente. Una vera antologia di personaggi. Ci sono le riflessioni sui tempi che cambiano e la guerra vista da prospettive insolite: come il racconto dedicato al giovane soldato tedesco, di giorno terribile con quegli scarponi pesanti e al chiar di luna, mentre canta, vittima come tanti italiani di scellerati eventi. C'è la guerra civile, senza paura di dir la propria, gli assassini ignorati e dimenticati di Giovacchino e Dante a Comeana nel 1944, dello sfollato di Montiloni a Montalbiolo o Benita di Artimino, morta per colpa dei bombardieri alleati. Il libro è in vendita all'edicola di Carmignano e alla libreria Gori a Prato. Si può acquistare anche su internet – basta digitare il titolo su Google – e leggere le prime 47 pagine. L'incasso andrà alla Misericordia di Carmignano.
Walter Fortini