Daniele Zini cuore granata: da Cagliari a Pontedera solo ritorno. «Siamo forti, lo vedrete»
Canzi lo ha scelto come vice: si sono conosciuti in Sardegna quando entrambi lavoravano nel vivaio rossoblù
PONTEDERA. Suona la sveglia dopo appena una manciata di ore di sonno. Dal 5 ottobre si sarà guardato un centinaio di partite. «La fatica? Non la sento. Sto lavorando con un amico, e soprattutto sto lavorando per la squadra che tifo fin da bambino». Daniele Zini sorseggia il primo caffè della giornata mentre di fronte a lui scorrono le immagini delle gare del San Donato Tavarnelle. Lui è il vice di mister Max Canzi e i fiorentini sono il prossimo avversario del Pontedera. Fischio d’inizio domenica 23 ottobre alle 17,30. Zini è tornato nella sua Pontedera dopo essere stato per quattro anni nello staff tecnico del settore giovanile del Cagliari, di cui è arrivato a ricoprire la carica di direttore tecnico. In passato ha lavorato anche nel settore giovanile del Pontedera.
Come è nato il suo rapporto con Max Canzi?
«Durante la mia avventura a Cagliari, quando lui allenava la Primavera. Passavamo le ore a parlare di calcio, e anche di Pontedera. Gli ho raccontato della vittoria con la nazionale nel 1994, dei derby col Ponsacco, dell’attaccamento che i pontederesi hanno per la squadra di calcio».
Eppure adesso quell’attaccamento sembra sfumato. I risultati di quest’anno non aiutano. Compreso lo 0-0 deludente nell’ultima gara con la Recanatese.
«Ho visto i ragazzi nello spogliatoio a fine gara. Erano arrabbiati e delusi. Da quando siamo arrivati (Zini e Canzi, nda) abbiamo fatto due vittorie, col Siena in Coppa e ad Alessandria, poi la sconfitta a Carrara al termine di una buonissima prestazione. Con la Recanatese abbiamo fatto un passo indietro, ma il gruppo ha dei valori veri. I passaggi a vuoto ci stanno quando la squadra è giovane, è successo anche ai Pontedera degli anni scorsi, solo che magari arrivavano in un altro frangente del campionato».
Dov’era quando ha ricevuto la chiamata di Canzi?
«In ospedale. Mi ero sentito poco bene ed ero stato ricoverato. A un certo punto vedo la chiamata di Max. Non me l’aspettavo. Mi dice che stava per firmare col Pontedera e avrebbe fatto il mio nome come vice allenatore. Per me è stata un’emozione. Il giorno dopo sono scappato da Cisanello e sono andato allo stadio a firmare il contratto».
Il Pontedera si riprenderà? I tifosi iniziano a storcere il naso.
«Li capisco, ma non facciamo drammi. Con la Recanatese abbiamo comunque fatto un punto senza prendere gol. Il gruppo c’è e verrà fuori».