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Strada di Patto a Pontedera, danno erariale: le condanne ora sono definitive

di Sabrina Chiellini

	La strada di Patto
La strada di Patto

Niente revoca della sentenza, respinti i ricorsi dei tecnici. Dovranno pagare circa 700mila euro di danni al Comune di Pontedera che a sua volta ha fatto causa a una ditta

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PONTEDERA. È definitiva la sentenza d’appello della Corte dei Conti che, nel 2023, ha emesso tre condanne per la Strada di Patto, la circonvallazione fra la città e lo svincolo Pontedera ovest della superstrada. Strada rimasta in buone condizioni giusto per il tempo di un battito di ciglia. Buche e avvallamenti preoccuparono fin dall’inizio anche se il Comune all’epoca delle prime segnalazioni dette la colpa al sale gettato durante l’inverno contro il ghiaccio. Ma le ragioni del prematuro danneggiamento, erano ben altre, come è emerso in seguito.

La prima sezione centrale d’appello della Corte dei Conti, è intervenuta sul giudizio di revocazione in materia di responsabilità, proposto dai tre dipendenti comunali che ritengono di avere svolto il loro lavoro in maniera corretta. I ricorsi sono stati ritenuti inammissibili e sono così state confermate le condanne ai tre funzionari chiamati a risarcire, per circa 700mila euro, il municipio dei soldi pagati per l’esecuzione dei lavori. Si tratta dell’architetto Massimo Parrini, 61 anni di Empoli, all’epoca dei fatti responsabile unico dei procedimenti; dell’ingegner Salvatore De Pascalis, 61 anni, di Pontedera, al tempo direttore dei lavori; dell’architetto Marco Pasqualetti, 57 anni, di Pontedera, collaudatore delle opere (non era imputato nel procedimento penale che si è concluso con la prescrizione) .

Nei nuovi ricorsi sono stati sostanzialmente riproposti i motivi già avanzati in sede di appello, in base alle diverse posizioni. Tra cui l’intervenuta prescrizione e insussistenza dell’occultamento doloso, essendo state comunque commissionate numerose verifiche lungo la strada, violazione del giusto processo, insussistenza del dolo. I ricorrenti hanno fatto inoltre presente che sulla vicenda pende giudizio civile intentato dal Comune di Pontedera nei confronti delle ditte appaltatrici (l’accertamento tecnico preventivo ha addebitato a queste ultime le responsabilità del danno) che ha per oggetto le stesse somme contestate come danno erariale, con evidente rischio di duplicare il risarcimento a beneficio del Comune. Il ricorso per revocazione è stato però dichiarato inammissibile.

I lavori eseguiti non sono conformi al progetto, come è emerso nelle varie fasi giudiziarie, in quanto le operazioni peritali hanno rinvenuto materiali quantitativamente e qualitativamente diversi. Ciò malgrado, i lavori sono stati contabilizzati e certificati, come si legge nei vari dispositivi della Corte dei Conti come regolarmente eseguiti in relazione alle previsioni progettuali, con danno per l’amministrazione comunale committente, derivante dal pagamento di materiali non utilizzati e lavori non eseguiti. L’accusa resta quella di dolo civile derivante dalla consapevole, violazione delle disposizioni che regolano i compiti del direttore dei lavori, del responsabile unico del procedimento e del collaudatore. Il conto finale supera di poco i 696mila euro che, in quote diverse (tanto che a Pasqualetti si chiedono 39mila euro) , e con riferimento ai ruoli da loro avuti e in relazione ai lotti eseguiti, i tre funzionari dovranno pagare come danno erariale.

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