Morto ustionato dopo il furto a Calcinaia, indagato il padre: «Era con lui». La ricostruzione di quei minuti
Il 57enne è fuggito su una moto in seguito allo scoppio: i carabinieri lo hanno denunciato per omissione di soccorso, oltre che per il raid
CALCINAIA. A lasciare sulla strada i due feriti rimasti ustionati nello scoppio avvenuto mentre tagliavano con una smerigliatrice una cassaforte è stato il padre del giovane morto il giorno successivo per le gravi ustioni riportare. È quanto hanno accertato i carabinieri della compagnia di Pontedera che, dalla sera del drammatico fatto, erano sulle tracce del terzo complice del furto, riuscito a dileguarsi dopo avere chiesto ai cittadini di attivare i soccorsi. Un esito delle indagini davvero choc a cui sono arrivati, grazie ad una intensa e meticolosa attività investigativa, i carabinieri di Calcinaia, in collaborazione con i colleghi dell’aliquota operativa di Pontedera.
La ricostruzione
Una sera di maltempo i tre hanno preso di mira un casolare vicino al cimitero di Fornacette. Dopo avere saccheggiato una palazzina, dove fino a qualche anno fa, prima della morte, abitavano due pensionati, i tre sono entrati in un magazzino agricolo accanto alla casa. Hanno visto una grossa cassaforte di quelle in uso nelle banche e l’hanno aperta. Uno di loro, 26 anni, residente in provincia di Lucca, in quel mezzo rudere ci ha lasciato la vita, anche se la morte è avvenuta dopo alcune ore, all’ospedale di Cisanello, a Pisa. Qui il giovane è arrivato in condizioni disperate con ustioni gravi sul 95 per cento del corpo. Insieme a lui è rimasto ferito anche il cugino, 36 anni, anche lui della Lucchesia, rimasto per giorni in prognosi riservata nel centro grandi ustioni, con ferite sul 57% del corpo.
L’allarme e l’esplosione
Con loro c’era un uomo che ha dato l’allarme. Ha raccolto il figlio, in condizioni disperate, lo ha caricato su una moto e lo ha portato alle case più vicine. «Chiamate aiuto» le sue parole. «Lo abbiamo aiutato a mettersi a sedere, era spaventato, chiedeva: “Quando arriva l’ambulanza”», racconteranno i soccorritori. Poi il 57enne è tornato nel cascinale e ha preso l’altro ferito per poi lasciarlo sulla strada, insieme al figlio con il corpo devastato. «Le indagini, avviate subito dopo il furto, hanno portato all’identificazione e alla denuncia in stato di libertà del complice dei due ladri coinvolti nel drammatico evento, un 57enne, padre del giovane deceduto a seguito dell’esplosione» hanno spiegato i carabinieri. L’uomo , zio del ferito ancora in gravi condizioni, è accusato di furto aggravato in concorso e omissione di soccorso.
La nota
«Durante il tentativo di forzare una cassaforte con una smerigliatrice angolare, si è verificata una violenta deflagrazione che ha causato gravissime ferite ai due complici. Invece di prestare soccorso, l’uomo ha abbandonato i feriti in una via vicina, dandosi alla fuga. L’attività investigativa, condotta con tempestività e professionalità dai carabinieri, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del 57enne, che è stato deferito all’autorità giudiziaria, alla quale hanno inoltre richiesto l’emissione di una misura cautelare» spiegano i carabinieri che non hanno mai smesso di cercare chi fosse l’uomo riuscito a dileguarsi. «Un’indagine esemplare, condotta con tempestività e professionalità, che ha dimostrato ancora una volta l’impegno dell’Arma dei carabinieri nel garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini» conclude la nota stampa inviata dal comando provinciale dei carabinieri. Intanto il magazzino dove è avvenuta la tragedia resta sotto sequestro, in attesa della conclusione delle indagini.
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