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Pontedera, ipotesi vigilanza privata per dare sicurezza ai negozi

di Paola Silvi

	Uno scorcio del centro di Pontedera
Uno scorcio del centro di Pontedera

Nell’incontro con il Comune si parlerà anche degli eventi

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PONTEDERA. Piccoli eventi, grandi manifestazioni, mercatini e il tema della sicurezza che ormai entra di diritto in ogni discussione. Sono questi gli argomenti che, almeno nelle intenzioni, saranno portati al tavolo dell'incontro previsto per la prossima settimana tra le associazioni di categoria e l'amministrazione comunale che ha inviato la convocazione. Un piano d'azione insomma per traghettare il mondo del commercio pontederese nei mesi futuri, fino all'arrivo dell'estate.

Tra proposte, nuova programmazione, considerazioni e problemi da affrontare. In primis quello che da diversi mesi tiene banco e che non è così facile bypassare. Il clima di incertezza che ogni tanto riaffiora legato «a una situazione estremamente delicata che negli ultimi mesi ha registrato – dice il presidente di Confcommercio Pontedera Lorenzo Nuti - una serie di episodi criminosi, tra cui furti, intrusioni nei negozi e tentativi di scasso nelle attività commerciali. A dimostrazione di come l’emergenza sicurezza resti un fatto concreto e di primaria importanza».

Tanto che all'ultima assemblea del Centro commerciale naturale We are Pontedera, andata in scena un paio di giorni fa, «è stato preso in considerazione – racconta il presidente Alessandro Lonsi – anche un istituto di vigilanza privata che è venuto a esporre il proprio modo di lavorare. Una modalità che sarebbe funzionale per eliminare quella percezione di pericolo che i commercianti riferiscono nel momento di chiusura dei negozi e magari a bilanciare, con la giusta ottica, il contesto»

. Dopo la consapevolezza del problema arriva insomma la fase della ricerca delle soluzioni. Per invertire una tendenza «che mette a rischio – aggiunge Nuti – l’incolumità dei nostri dipendenti e la stabilità delle loro attività, incidendo negativamente sullo shopping e scoraggiando nuovi investimenti. Affinché il nostro lavoro non venga vanificato, diventa fondamentale implementare, con il sostegno delle forze dell’ordine, misure di sicurezza adeguate, considerando l’inefficacia di quelle attualmente in vigore».

Scommette su provvedimenti aggiuntivi da prendere anche Confesercenti cercando però di mantenere un certo equilibrio. «Che questi fenomeni ci siano – conferma Claudio Del Sarto, responsabile d'area – è un dato appurato. Ma è indispensabile, allo stesso tempo, conservare un'equità di giudizio e non degenerare negli estremismi. Piena fiducia nelle forze dell'ordine e attenzione anche agli aspetti positivi. A Pontedera si continua a vivere bene. È sempre piacevole venire a passeggiare, a comprare nei negozi e concludere con una bella cenetta».

Ed ecco l'altra faccia della medaglia, quella degli eventi su cui puntare per aumentare l'appeal della città. E su questo fronte, «di cui parleremo alla riunione – assicura l'assessore al commercio Alessandro Puccinelli – presentando pure le tradizionali kermesse pontederesi, dalla Mangialonga alla Notte Granata», gli obiettivi delle associazioni coincidono. Concordi soprattutto nel gettare le basi di una proficua collaborazione con il Comune e di una condivisione nella gestione delle iniziative che arrivi in tempo per consentire a tutti di intervenire.

«Come Confcommercio, ci impegniamo costantemente per rendere questo territorio più attrattivo – prosegue Nuti – e stiamo già lavorando alla settima edizione di “Pontedera Kids”, dedicato a famiglie e bambini. Siamo da sempre disponibili a lavorare in sinergia a patto che ci sia una indispensabile programmazione. Gli eventi non si organizzano da un giorno all'altro».

Dello stesso avviso Confesercenti che porta al tavolo la manifestazione dedicata ai Cosplay che raddoppierà i giorni di programma e il Mercato Europeo. «L'auspicio però – aggiunge Del Sarto – è quello di metterci in moto con le giuste tempistiche. La nostra filosofia è quella di partecipare con la consapevolezza di cercare di agire al meglio per l'interesse del settore e con la fiducia di trovare punti di incontro». Partecipazione è proprio la parola chiave da cui parte il Ccn. «Abbiamo capito – aggiunge Lonsi – che sulla possibilità di tanti micro eventi da spalmare nei prossimi mesi non c'è sufficiente coinvolgimento da parte dei commercianti così ci stiamo concentrando sull'aspetto social e studiando l'occasione di un mercatino dell'artigianato o dell'antiquariato magari da pianificare una volta al mese». Anche se l'idea degli stand sembra dividere. «Siamo pronti a confrontarci su qualsiasi proposta – conclude Del Sarto – ma sui mercatini siamo contrari. Indipendentemente da chi gli organizzerà riteniamo che sia rischioso garantire la qualità dell'offerta».

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