Il Tirreno

Pontedera

Il caso

Pontedera, torna la guerra dei palloncini. I Fratres: «Li faremo volare»

di Paola Silvi
Lancio dei palloncini durante una passata edizione di San Faustino
Lancio dei palloncini durante una passata edizione di San Faustino

Gli ambientalisti avevano chiesto di non lanciarli: «Inquinano»

3 MINUTI DI LETTURA





PONTEDERA. Torna la festa del patrono e, in anticipo rispetto allo scorso anno, la querelle sui palloncini. Con le associazioni ambientaliste che partono quasi tre settimane prima del fatico 10 ottobre, giorno di San Faustino in cui i bambini della città si riuniscono in piazza del Duomo, prima della messa, per un momento di svago e divertimento organizzato dal gruppo Fratres di Pontedera, e chiedono che venga annullato il colorato lancio. Ma stavolta dall'altra parte trovano i donatori di sangue pontederesi che hanno deciso di non arretrare neppure di un passo.

«Ci abbiamo pensato per tempo. Abbiamo trovato – spiega il presidente dei Fratres Luigi Conti – palloncini biodegradabili e utilizzeremo questi. L'anno passato non ce la facemmo a procurarceli. Nel rispetto delle opinioni di tutti sostituimmo i palloncini con i cappellini. Ma per i bimbi ovviamento non ha avuto lo stesso impatto e ne vennero pochissimi».

La tradizione pontederese del patrono che risale a oltre 20 anni fa, racconta l'incontro di piccoli e famiglie che si danno appuntamento davanti al sagrato, assistono a uno spettacolo e poi pennellano il cielo di palloncini a cui legano messaggi, frasi e intenzioni. Una volta insieme ai palloncini volava anche una mongolfiera che arrivava per l'occasione da San Marcello Pistoiese e per la gioia e la meraviglia dei più piccoli anticipava il lancio dei palloni. Dal 2023 però vige il ballons-ban, il divieto dei palloncini. Che quattro associazioni ambientaliste del territorio, nello specifico Eliantus, il circolo Legambiente Valdera, Plastic Free e Occhio del Riciclone Toscana continuano a sostenere con forza.

«Ribadiamo l'appello già inviato l'altro anno. Siamo consapevoli – scrivono in una nota – che da sempre i palloncini offrano uno spettacolo emozionante ma in seguito al loro rilascio, questi fluttuano per chilometri nell’atmosfera per poi scoppiare e finire a terra o in mare. Realizzati in materiale plastico non biodegradabile, impiegano anni per disgregarsi: nel frattempo, i frammenti vengono ingeriti dagli animali, con il risultato di causarne la morte». Le associazioni paragonano il liberare i palloncini in aria con il gettare i rifiuti a terra: «Hanno lo stesso effetto dannoso. In più ormai è una pratica anacronistica tanto che innumerevoli amministrazioni in Europa e, ultimamente anche in Italia, l'hanno vietato».

Non è dello stesso avviso il presidente di Fratres che snocciola paesi vicini, come Casciana Terme o San Miniato, giusto per citarne alcuni, dove invece esistono manifestazioni con il volo dei palloncini. E risponde per le rime anche all'avvertimento degli ambientalisti che definiscono quelli biodegradabili ad impatto comunque negativo perché «contengono spesso composti minori di natura plastica e studi recenti – aggiungono – hanno dimostrato che i tempi di degradabilità sono di solito lunghi».

Dal canto suo Conti si concentra sui bambini, a cui è dedicata la festa, su una scala di valori tesi all'aiuto e all'inclusione e sull'importanza del momento «che ha l'obiettivo di sensibilizzare le persone sulla donazione del sangue che salva vite umane e di cui c'è sempre un gran bisogno. Del resto, pur accogliendo le opinioni altrui non saranno i nostri 40 palloncini biodegradabili, a bassa o nulla diffusione di plastica, a inquinare in maniera irreversibile il mondo».
 

Primo piano
L’attacco

Attentato in Germania, in Italia rafforzati i controlli ai mercatini di Natale. A Magdeburgo 5 vittime e 200 feriti: il ritratto del killer

Sportello legale