Il Tirreno

Pontedera

Uso terapeutico

Calcinaia, la cannabis è l'unica cosa che gli fa passare i dolori ma arriva sempre in ritardo: il calvario di un 60enne ammalato

di Andreas Quirici
Calcinaia, la cannabis è l'unica cosa che gli fa passare i dolori ma arriva sempre in ritardo: il calvario di un 60enne ammalato

La protesta di un paziente che denuncia tempi lunghi per le consegne: «È il mio salvavita, sono stremato»

24 settembre 2024
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CALCINAIA. «Per me cannabis terapeutica è un salvavita. Ho smesso di assumere antidolorifici. Ma ottenere questo farmaco sta diventando un odissea. È come se venissimo trattati come drogati». È molto duro il commento di un sessantenne che abita nel comune di Calcinaia che si sfoga contro i continui ritardi con cui riesce a entrare in possesso dell’unica sostanza in grado di placargli i dolori. La sua storia clinica è piena di problemi, tra malattie rare, trapianti e interventi. «È da tanto tempo che sono in cura alla terapia del dolore con la cannabis terapeutica ma per mal gestione non possiamo fare la cura con continuità», dice il diretto interessato palesando una situazione che, a detta dell’Asl Toscana Nord Ovest, è comune a un buon numero di pazienti, tanto che azienda sanitaria e l’Azienda ospedaliero universitaria pisana (Aoup) si stanno confrontando per provare a trovare soluzioni.

Procedura complessa

L’origine di questa situazione è un termine utilizzato per altri contesti, l’overbooking. In pratica, secondo la ricostruzione dell’Asl, molti, come il paziente di Calcinaia, sono in carico all’Aoup ma fanno richiesta della cannabis terapeutica all’Asl la farmacia comunale. Così, fra le prescrizioni per una sostanza che attiene agli stupefacenti, il piano terapeutico di 90 giorni che viene consegnato al paziente e che gli consente di fare richiesta per la preparazione che, però, avviene solo tramite ricetta e ad personam, le procedure diventano complesse con tempi che si allungano.

Attese lunghe e dolori implacabili

«Il problema è che l’ultima comunicazione dalla farmacia dice che potrò avere la mia terapia di cannabis il 3 ottobre – spiega il sessantenne – mentre è dal 18 settembre che ho terminato quella precedente. E con i dolori di cui soffro diventa impossibile andare avanti. Rimaniamo scoperti dalla cura, poi mandiamo il piano terapeutico alla farmacia di Pontedera ma ci fanno aspettare altri 15 giorni quando andiamo a ritirare la cannabis alla farmacia e ci tocca fare code interminabili di ore».

La speranza è che Asl e Aoup trovino percorsi in grado di snellire le procedure e accorciare i tempi per far avere a questi pazienti i loro farmaci salvatita.

 

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