Pontedera, il gesto dell'artigiano innamorato della Vespa: libri agli anziani con i soldi ricavati al raduno mondiale
Antonio Nigro è legato alla città della Piaggio: «Una piccola opera di bene fatta con il cuore»
PONTEDERA. Leggere combatte non solo la solitudine ma anche la demenza senile e il deterioramento delle cellule celebrali, processo inevitabile con il passare degli anni. Un libro insomma è una terapia, da somministrare a piccole dosi ma ad alto tasso di felicità. Parte anche da questa consapevolezza il progetto che ha coinvolto tre residenze assistite per anziani di Pontedera che ieri mattina hanno visto arrivare la vice sindaca Carla Cocilova e la titolare della Libreria Carrara Ilaria Bracci con buste piene di decine e decine di volumi.
Il gesto
Un regalo super gradito dagli ospiti, quasi tutti ultrasettantacinquenni, pensato e diventato realtà grazie alla generosità di Antonio Nigro, vero fil rouge dell'iniziativa, che in collaborazione con la storica libreria cittadina e l'amministrazione, ha donato la somma per acquistare i testi. «È stato un piccolo gesto – dice Nigro – che ho fatto con il cuore pensando al mio patrigno che attualmente vive nella struttura San Giuseppe». Un lieto fine da romanzo, proprio come quelli recapitati nelle Rsa, con radici che però risalgono a qualche me fa. «La mia famiglia si è trasferita a Pontedera – ripercorre le fasi della storia Nigro – quando avevo un anno. All'età di 19 anni poi mi sono trasferito a Bologna dove ho aperto una ditta di ristrutturazioni. Lavoro con i colori e per hobby, nel tempo libero, mi dedico a dipingere camice e t-shirt. È un'attività artigianale, eseguita con tecniche diverse, che vanno dagli “schizzi” artistici di vernice a motivi un pochino più complessi».
L'arte nel sangue
Fantasia al potere insomma per il 56enne che unisce alle competenze specialistiche sulle tinte anche la sua passione. «In città – continua - abita ancora mio fratello e torno spesso. Così quando ho saputo che sarebbero stati organizzati i Vespa World Days di aprile ho preso contatti con il sindaco Matteo Franconi per allestire un mio stand. Grazie alla sua mediazione, sono entrato in contatto con la libreria Carrara che mi ha messo a disposizione uno spazio per disegnare e per esporre i miei prodotti». Una sinergia che si è trasformata in una sintonia d'intenti. «Al termine delle quattro giornate – aggiunge l'artista – abbiamo deciso di utilizzare il ricavato per comprare libri da donare poi alle case di riposo». Ed ecco la sorpresa. Gialli di Agatha Christie, testimonianze locali, avventure che si legano a doppio nodo alla memoria di un'epoca passata e agli anni storici della Grande Guerra sono stati consegnati alla Leoncini, a Villa Sorriso e a San Giuseppe. Perché un libro, da leggere da soli o da ascoltare durante una lettura ad alta voce, riempie le giornate e stimola le funzioni mnemoniche. È un potente antidoto a quella sensazione di vuoto che, soprattutto per le persone anziane, può essere sempre dietro l'angolo.
In libreria
«Abbiamo ospitato Antonio in libreria e quando ha manifestato l'idea di donare il guadagno della vendita delle sue magliette, siamo stati felici di aiutarlo a concretizzare il piano. Non abbiamo scelto a caso – spiega Bracci della libreria Carrara – i volumi. Sono romanzi storici come la “Portalettere” di Francesca Giannone o “La delizia”, scritto da una signora di Cascine di Buti dove si parla di contadini dei primi del Novecento. Al centro degli avvenimenti narrati c'è il tema del ricordo». Con i libri che diventano strumenti per elaborare il vissuto e magari fare un bilancio. «È stata una bellissima iniziativa – conclude la vice sindaca Carla Cocilova - che come amministrazione abbiamo facilitato. L'elemento di valore, al di là di questa rete solidale che si è creata con spontaneità, è quello di portare nuove opportunità nelle Rsa. Come città che legge scommettiamo da tempo sui percorsi affini alla lettura, riconoscendone la qualità terapeutica». Un trattamento non farmacologico distribuito equamente nelle tre residenze sanitarie che permette di viaggiare pur rimanendo seduti, di sognare ma a occhi aperti e ben attenti.
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