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Lajatico, eletto in consiglio comunale deve saltare l’insediamento: “colpa” della Nazionale di calcio

di Sabrina Chiellini

	Franco Ferrini insieme a Zaccagni, autore dell'1-1 alla Croazia
Franco Ferrini insieme a Zaccagni, autore dell'1-1 alla Croazia

Franco Ferrini, consigliere comunale nella lista civica “Lajatico Storia e Futuro, è nello staff dell’Italia di Luciano Spalletti

27 giugno 2024
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LAJATICO. All’insediamento del consiglio comunale di Lajatico, in provincia di Pisa, questa sera (giovedì 27) nella piazza principale del paese, Franco Ferrini, neo eletto consigliere comunale nella lista civica “Lajatico Storia e Futuro” non potrà partecipare. L’assenza dell’ex calciatore e prof di educazione fisica sarà più che giustificata. E non è escluso che all’ultimo momento si riesca a fare un collegamento da remoto. «Con il cuore sarò insieme ai miei compaesani», dice, quando lo raggiungiamo per telefono mentre è in Germania e gli azzurri si sono qualificati per gli ottavi di Euro 2024. Da alcuni mesi infatti Ferrini fa parte dello staff della Nazionale di calcio italiana come preparatore atletico.

Un impegno prestigioso. Un’avventura iniziata insieme a quella del tecnico di Certaldo Luciano Spalletti, con cui aveva già collaborato. Ferrini, ex calciatore biancoceleste che in passato ha anche ricoperto il ruolo di allenatore del settore giovanile del Lajatico Calcio e della Prima squadra nel Campionato di Prima categoria’98-’99, vanta oltre vent’anni di esperienza nel mondo del calcio e già nello staff di Spalletti all’Inter.

Dopo l’impegno nello sport e nel mondo del calcio anche quello per la comunità dove vive. Come ha deciso di fare questa esperienza?

«In questo momento ci sono le condizioni giuste per farlo. Ho sentito l’esigenza di fare qualcosa per il mio paese. Quando mi hanno chiesto di candidarmi nella lista civica ho accettato volentieri anche perché sapevo che non aveva il sostegno di alcun partito. Siamo un gruppo di cittadini che hanno voglia di impegnarsi per la comunità dove vivono. E io spero di poterlo fare al meglio».

Faceva parte del comitato Lajatico non è fusione?

«No, anche se ho seguito la vicenda del referendum e trovo giusto che i cittadini si siano espressi per non unire Lajatico con un altro Comune. So che ci saranno alcune difficoltà, ma era importante mantenere la nostra identità di piccolo paese. Siamo nati e cresciuti a Lajatico, siamo andati a scuola con i pulmini con lo stemma del Comune, devo dire che l’idea di non vedere più lo stesso stemma, anche se è un simbolo, non mi piaceva».

Europei con la Nazionale, impegni con l’amministrazione comunale. Come procede?

«Sono in contatto telefonico ogni giorno con i miei “colleghi” della lista civica e il sindaco Fabio Tedeschi, senza ovviamente togliere niente agli impegni con la Nazionale. Facciamo riunioni da remoto, la situazione non è facile. Lajatico è un piccolo comune e come tale deve affrontare una serie di limitazioni. L’importante è andare avanti con trasparenza. Il consiglio comunale è stato convocato in piazza anche per questo. Siamo 10 persone pronte a rimboccarci le maniche, tutti devono conoscere la situazione e darci una mano nel limite delle loro possibilità».

Cosa si aspetta?

«Mi piacerebbe riuscire a instaurare un dialogo con tutti i cittadini, anche con le persone che non ci hanno votato. Vorrei poter ascoltare le loro proposte, anche se magari non sono andati a votare o abbiano votato scheda nulla per non favorire la nostra lista. Spero che lo abbiano fatto perché animati da uno spirito paesano e che quindi per loro la fusione con il Comune di Peccioli fosse stata una cosa positiva. Se ci spiegano quali sono i vantaggi che loro hanno visto magari possiamo provare a realizzarli noi. Forse non conoscono il nostro programma, il paese ha bisogno di tutti. Le idee sono benvenute».

Cosa vorrebbe per il suo paese che tra l’altro è sempre più famoso nel mondo grazie a Andrea Bocelli?

«Vorrei che ripartisse dai servizi per fare in modo che Lajatico venisse scelto non solo per andare a cena in un ristorante o per trascorrere una vacanza. Vorrei che le persone tornassero ad abitare su queste colline, in fondo non ci manca nulla, a cominciare dalla bellezza del luogo. Sono sempre rimasto legato a Lajatico, anche quando, folgorato da Sergio Gesi, mio insegnante alla scuola media, ho deciso che in futuro avrei vissuto di sport. I sogni sono fondamentali, ce l’ho fatta, con un po’di fortuna e tanta applicazione. Metterò la voglia di fare anche da consigliere comunale».

Sarà al Teatro del Silenzio per festeggiare i 30 anni di carriera di Bocelli?

«Certamente. Conosco Bocelli fin da quando eravamo ragazzini. I nostri genitori erano amici, ho tanti ricordi legati a lui e alla sua famiglia».

Parliamo un po’di calcio: come sta andando questa avventura?

«Siamo riusciti a superare quello che molti hanno definito il “girone della morte” e ad accedere agli ottavi (l’Italia giocherà alle 18 contro la Svizzera) . Era importante. Una delle più grandi emozioni che sto vivendo è vedere l’affetto degli italiani nei confronti degli Azzurri. Rappresentare una Nazione è un grande motivo di orgoglio».


 

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