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Volterra, ecco il bando da 2,8 milioni di euro per far riemergere tutto l’anfiteatro

Volterra, ecco il bando da 2,8 milioni di euro per far riemergere tutto l’anfiteatro

Pubblicato dalla Soprintendenza, previsti 730 giorni consecutivi di lavori

28 settembre 2023
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VOLTERRA. La Soprintendenza ha pubblicato il bando per la gara per l'anfiteatro di Volterra. L’importo complessivo è di 2.854.797,62 euro oltre Iva, comprensivo dei costi per la sicurezza pari a 109.193,87 euro e quelli della manodopera di 1.734.915,38 euro. La durata dell’appalto è prevista in 730 giorni continuativi dalla consegna dei lavori (come si legge nel bando di gara stesso).

L’intervento prevede, sinteticamente, lo scavo meccanico, manuale e stratigrafico, opere finalizzate alla sistemazione dell’area di cantiere e alla realizzazione dei lavori, interventi di messa in sicurezza dei fronti di scavo e delle strutture murarie. Il tutto fino al completo rinvenimento del monumento.

Il progetto prevede tutte le necessarie lavorazioni per riportare in luce l’intero anfiteatro romano di Volterra, oltre che le operazioni di messa in sicurezza dell’intera area e del monumento stesso. Insomma, al termine dei lavori si vedrà in tutto il suo splendore “l’anfiteatro che non c’era”.

Già con l’attività di indagine svolta nel corso delle ultime due campagne di scavo 2020 e 2021 si è giunti a scoperte continue, che hanno consentito di affinare la conoscenza di un monumento romano sostanzialmente integro, e che indubbiamente forniranno dei dati chiave per la comprensione di edifici analoghi, per lo più conservati, solo in parte, o in ogni caso scavati in epoca remote.

Nella campagna di scavo del 2020 è stato individuato «il corridoio voltato che circondava l’arena con una serie di accessi funzionali per addetti ai lavori e gli inservienti, e probabilmente anche per le belve che venivano condotte allo spazio per i giochi. La campagna di scavo del 2021, durata quattro mesi circa, si è concentrata nell’esplorazione del quadrante nord-orientale dell’anfiteatro» è scritto nella relazione.

Proprio in questa occasione da parte degli archeologi guidati dalla professoressa Elena Sorge della Soprintendenza di Pisa e Livorno «si è giunti a comprendere che sin dalle prime fasi della costruzione si manifestarono problemi strutturali e probabili cedimenti al piede delle murature che imposero correzioni in corso d’opera e modifiche al progetto originario». Sostanzialmente, a oggi, è stato possibile portare alla luce poco meno di un quarto delle strutture murarie esistenti in due distinte aree di scavo e localizzare il sistema delle gallerie di servizio dell’anfiteatro stesso.

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