L’operazione
Decreto fiscale 2024: rateizzazione imposte per Partite Iva, ecco le novità
Fuori i contributi dai versamenti dilazionati. Risorse per 4,69 miliardi per il maggior tiraggio dei bonus sugli investimenti tecnologici
Il decreto fiscale, legato alla manovra e attualmente in discussione in commissione bilancio al Senato, introduce nuovamente la possibilità di rateizzare gli acconti per le partite IVA. Il provvedimento sembra pronto per l’approdo in Aula. La misura ricalca quanto già previsto nel 2023, offrendo un sollievo concreto per i contribuenti individuali.
Chi può beneficiare del rinvio?
La riformulazione del governo su un emendamento presentato dalla Lega consente alle partite IVA individuali con ricavi o compensi fino a 170mila euro di rinviare il pagamento delle imposte sui redditi. La nuova scadenza, inizialmente fissata al 2 dicembre, slitta al 16 gennaio. Successivamente, il pagamento potrà essere rateizzato in cinque tranche mensili con scadenza al 16 di ogni mese fino a maggio.
Limitazioni e impatto finanziario
Nonostante la misura agevoli il pagamento delle imposte, non è prevista un’estensione del rinvio ai contributi previdenziali e assistenziali. Questa scelta è stata dettata dall’esigenza di contenere l’impatto finanziario sul bilancio dello Stato.
Le reazioni
Alberto Gusmeroli, parlamentare leghista e promotore della misura, ha espresso soddisfazione: «L’anno scorso 276mila contribuenti tra Pmi, artigiani, commercianti e liberi professionisti non hanno dovuto contrarre debiti bancari per pagare le tasse a novembre, evitando sanzioni e interessi».
Risorse per Industria
Oltre alla rateizzazione, il decreto destina 4,7 miliardi di euro alle attività produttive nell’ambito di Industria 4.0. Questi fondi serviranno a coprire il gap finanziario del bonus sugli investimenti tecnologici, come evidenziato da precedenti analisi de Il Sole 24 Ore. Le risorse provengono dal fondo per Patrimonio destinato. La manovra, tra incentivi e nuove opportunità, punta a sostenere la crescita economica e a fornire maggiore flessibilità alle imprese in un periodo di notevole pressione finanziaria.