Il Tirreno

Pontedera

Un colosso Usa per la Valdicecina

di Andreas Quirici
La sede di Massa di General electric
La sede di Massa di General electric

Saline di Volterra: Regione al lavoro per coinvolgere Nuovo Pignone e General Electric nel piano di rilancio della zona

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SALINE DI VOLTERRA. La salvezza per i circa ottanta ex dipendenti della Smith Bits di Saline di Volterra, sui 114 usciti dalla fabbrica, ancora da ricollocare potrebbe arrivare da un impegno concreto da parte di Nuovo Pignone, capofila divisione oil & gas del colosso General Electric Energy. È quello a cui sta lavorando la Regione in questa fase per consentire di avviare un percorso industriale in Valdicecina che possa far superare la crisi occupazionale dopo la forte riduzione di personale messa in pratica dalla stessa Smith Bits.

La notizia arriva da fonti istituzionali.

Quello di Nuovo Pignone e, quindi di General Electric, sarebbe la soluzione più auspicabile di quelle a cui stanno lavorando le istituzioni. L’operazione è ancora in fase embrionale. Ma si tratterebbe di coinvolgere le due aziende in un impegno diretto (con uno sbarco in grande stile per dar vita a un’azienda) oppure di convogliarne risorse economiche, insieme ad altre società, per una nuova fabbrica che acquisirebbe commesse da Enel.

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Già, perché il ruolo del più grande operatore elettrico d’Italia, che nella zona di Pomarance ha da sempre forti interessi e anche ingenti investimenti nel campo dell’energia, risulta essere centrale. È l’unico a essere rimasto, di fatto, al tavolo organizzato dalla Regione al Ministero dello sviluppo economico (Mise) e sembra essere il soggetto giusto per dare concretezza a quella voglia di sviluppo economico che c’è in Valdicecina. Il quadro che si sta delineando dalle parti di Saline di Volterra, dopo che Eni e Schlumberger hanno detto no al progetto ideato dal presidente della Toscana, Enrico Rossi, prevedrebbe un’azione normativa di defiscalizzazione per l’insediamento di nuove aziende, proprio da parte della Regione. Questo, unito a fondi pubblici da reperire (e per quanto riguarda questo aspetto il Consorzio di sviluppo delle aree geotermiche ha già dato la sua disponibilità) e a finanziamenti dal mondo del credito (la Fondazione Cassa di risparmio di Volterra è stata più volte tirata in ballo dalle istituzioni) potrebbe dar vita a un’attività fondamentale per il futuro della Valdicecina.

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Un puzzle complicato, con molti tasselli che devono ancora essere collocati nel posto giusto. Ma pur sempre un progetto reale a cui le istituzioni stanno lavorando per riuscire a dare concretezza. Tra Regione e Comuni nessuno si espone più di tanto. Ma quel che trapela dalle “stanze dei bottoni” parla di una operazione avviata e che lascia intravedere ottimismo dopo i veleni degli ultimi mesi, dovuti alla forte riduzione di personale attuata dalla Smith Bits.

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