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Pontedera

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La Casa di Omar contro il disagio giovanile

di Andreas Quirici
L'esterno della palazzina che ospita la Casa di Omar
L'esterno della palazzina che ospita la Casa di Omar

Pontedera: apre l'appartamento in cui i maggiorenni usciti dalle comunità iniziano il percorso verso l'autonomia. E Millozzi sbotta contro Salvini

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PONTEDERA. Nasce la Casa di Omar, l’appartamento dove i ragazzi in carico ai servizi sociali che arrivano alla maggiore età possono cominciare un percorso per cominciare a essere autonomi. Il primo inquilino è, appunto, Omar un ragazzo marocchino che dividerà l’abitazione con Aleksander, suo coetaneo albanese. E presto ne arriverà un terzo, questa volta italiano. Il massimo degli ospiti è quattro, ma l’obiettivo è di farli restare per un periodo limitato e che possano cominciare a camminare con le loro gambe.

I tasselli della solidarietà. La struttura accoglie giovani dai 17 ai 21 anni ed è gestita dalla cooperativa Arnera che, nella stessa palazzina di via Colombo, nel quartiere di Fuori del Ponte, si occupa anche della comunità per i minorenni. Nel progetto, però, sono coinvolti il Comune, l’Asl, la Società della Salute e l’Unione Valdera. Coordinatore dell’operazione è Emiliano Accardi che ha sottolineato il fatto che “questo appartamento è stato allestito dopo il trasferimento della sede di Eurice, l’associazione che si occupa delle donne che hanno subito violenze. Gli arredi sono stati forniti dalla Società della Salute, mentre la biancheria e gli utensili da una ditta pontederese, Blanc Mariclò della Fratelli Federighi”. Un contributo significativo, come, del resto, quello che sta dando la società civile e le istituzioni alla gestione di un problema complesso.

I numeri del disagio sociale. In Valdera, infatti, sono 678 i minori a carico del servizio sociale. Di questi, 320 sono gestiti con provvedimento dell’autorità giudiziaria, 9 quelli inseriti in struttura, 2 con provvedimento del giudice estensivo, 47 in affido (di cui 21 in intrafamiliare e 26 in etero familiare), 10 in adozioni problematiche, 36 seguiti con progetti di assistenza educativa domiciliare, altrettanti per i quali il tribunale dei minori o quello ordinario ha stabilito incontri protetti, 57 sostenuti con contributi economici per fasce deboli, 15 inseriti in comunità, 30 inseriti in gruppi educativi, 6 in gruppi psico-educazionali per bambini e 8 in gruppi psico-educazionali per adolescenti. “Si tratta di un quadro frastagliato e con cui lavorare in maniera flessibile – ha spiegato Barbara Tognocchi della Società della Salute – Ed è per questo che la creazione di questo appartamento è un tassello in più per dare risposte ai crescenti bisogni sociali che ha la Valdera”.

"Nessuna lezione da Salvini". Ma proprio quanto fato finora a Pontedera e dintorni ha fatto alzare la voce al sindaco Simone Millozzi, presente anche lui all’inaugurazione della Casa di Omar. “Dobbiamo essere orgogliosi – ha detto – perché siamo riusciti a programmare un percorso che dà sostegno a chi ha più bisogno. E questo è un aspetto ancora più importante da sottolineare in un momento in cui accadono tragedie come quella dei migranti morti domenica nel Mar Mediterraneo, al cospetto del quale, però, si sviluppa una vena razzista e populista. Qui lezioni su come gestire il disagio sociale non ne prendiamo da nessuno ed è giusto smettere di stare zitti. Gente come Salvini dovrebbe venire da noi e vedere come si lavora sul territorio per garantire comunque integrazione e solidarietà”.

 

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