Verso le elezioni i fatti politici diventano satira
Dal Valdarno alla Valdicecina vignette e locandine ritoccate Protagonisti sindaci, assessori, candidati e perfino ministri
VOLTERRA. Invece di Harrison Ford, nella versione tutta castelfranchese del film “Il fuggitivo” c’è il vicesindaco Gabriele Toti, additato dal Movimento 5 Stelle come colui che scappa dalla questione “pirogassificatore”. Altra locandina cult, altra “freccia ironica” scagliata questa volta in quel di Volterra: i due milioni piovuti per i lavori di somma urgenza dopo la frana delle mura medievali e dello sperone diventano “La grande abbuffata” e magari gli stessi attori, da Ugo Tognazzi a Marcello Mastroianni, passando per Philippe Moirett se la ridono sotto i baffi. Basta un occhio sui social network: la voglia di sdrammatizzare i fatti di cronaca a colpi di satira è trasversale. E col sorriso si cerca di scaldare i cuori anche di chi alla politica guarda distrattamente. Dal Valdarno all’Alta Valdicecina è fantasia al potere in queste settimane pre elettorali. Nel mirino sindaci, esponenti di giunta, candidati alle prossime elezioni. E perfino il governatore della Regione, ministri e deputati. Il labronicissimo Vernacoliere insegna. Andando per ordine: quello scheletro che da tempo spera di trasformarsi in una farmacia accende l’irriverenza della Sinistra per San Miniato “prendi il numero e aspetta”, scrivono a caratteri cubitali nel loro manifesto elettorale. Calcando la mano su una vicenda che lega i principali progetti nella città della Rocca alle sorti del Consorzio Etruria.
Su Volterra il vulcano di satira che colpisce bipartisan è Franco Rossetti – uno pseudonimo?-. Ecco che la questione delle primarie pilotate interne alla lista civica Uniti per Volterra del 2009 in favore dell’attuale sindaco, portata a galla dal referente Udc di zona Saro Palazzolo, diventa un banchetto da calzolaio dove l’assessore Moschi, in quota Udc, “fa le scarpe a Saro”. Ridere senza prendersela. O far finta di stare al gioco. Chissà quale è stato lo stato d’animo di Paolo Paterni, decano della politica e candidato a sindaco del centro sinistra a Volterra, nel vedersi sotto il titolo della canzone di Aurelio Fierro “Un cappotto rivoltato” con la sottolineatura “non costa niente”. E che dire della Famiglia Addams cucita addosso agli onorevoli Paolo Fontanelli, Dario Franceschini, Maria Chiara Carrozza, Maria Grazia Gatti, insieme al segretario provinciale Pd Francesco Nocchi, ancora Paolo Paterni e la consigliera comunale Rosa Dello Sbarba. Promette trasparenza la candidata a sindaco Sonia Guarneri sul Colle che rilancia il tema con l’immagine di una seduta spiritica.
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