I lavori slittano, le squadre di calcio rischiano il trasloco
Crespina, doveva partire a luglio il cantiere per gli spogliatoi. La società: in questo modo il campo non ha l’omologazione
CRESPINA. I lavori agli spogliatoi slittano ancora, la Figc non dà l’omologazione all’impianto e le squadre di calcio dovranno emigrare, forse, in un campo vicino per disputare le partite. Salvo deroghe last minute.
Succede a Crespina, dove la società che gestisce gli impianti non risparmia commenti amari sul quel cartello di inizio lavori che racconta una data, quella di luglio, che resta solo sulla carta. «Il cartello fu affisso prima delle elezioni amministrative e anche dall’assessore ci fu garantito che sarebbe partito il cantiere e che sarebbe durato 3 mesi. Stando così le cose il campo non è a norma», dicono dall’Unione sportiva Crespina.
In queste condizioni né la prima categoria, né il Crespina juniores potrà disputare le partite su quel terreno di gioco, perché non dotato di spogliatoi riservati agli arbitri donna, mancanza che non permette al campo di essere omologato dalla Figc.
«La cosa che ci sconcerta – continuano – sono le continue promesse, sono ormai diversi anni che aspettiamo con fiducia». La società non manca di fare un appunto al Comune rispetto al “trattamento differente” avuto per Cenaia. «Nell’impianto sportivo di Cenaia è stato creato dal nulla un campo di calcio a 7 in breve tempo».
In attesa di eventi e soprattutto deroghe, il sindaco di Crespina Thomas D’Addona non nega i ritardi. E prova a motivarli. «C’è da dire subito – premette – che il progetto sviluppato dalla società non andava bene, perché troppo costoso e quindi è stato rifatto. Oggi il progetto è finanziato con un mutuo per 230mila euro, che non sono pochi, sarà messo gara i primi di settembre e l’avvio dei lavori è previsto per gli inizi di novembre, con una durata di 3 mesi. L’inaugurazione è prevista a primavera 2013».