La Pistoiese ha un debito da mezzo milione, si dimette anche l’amministratore delegato
Gammieri lascia il proprio ruolo nella Holding arancione. Il 12 gennaio assemblea dei soci: «Il presidente dovrà spiegare come ripianare il debito»
PISTOIA. Tredici giorni dopo la celebre conferenza stampa fiume del 22 dicembre la Pistoiese passa al comunicato criptico del tardo pomeriggio di ieri, che recita così: “Si comunica che in data 2 gennaio 2023 l’avvocato Alessandro Gammieri ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di amministratore delegato della Holding Arancione Srl. Entro la fine della prossima settimana, previa celebrazione dell’assemblea ordinaria dei soci Holding, sarà nominato il nuovo organo direttivo. Le dimissioni dell’avvocato Gammieri rappresentano un altro passo verso la riorganizzazione della Holding Arancione”.
La gente si domanda se dietro questa notizia possa esserci un disimpegno della proprietà Lehmann. Gli ambienti della minoranza Holding ritengono invece che la decisione possa al momento semplicemente dar vita ad un riposizionamento. «Mi hanno scritto tanti tifosi preoccupati – fa sapere uno dei soci pistoiesi – Ho risposto che dopo le dimissioni dell’avvocato Federico Spinicci e la mancata accettazione del socio Dani a prenderne il posto, serviva una nuova nomina. Si apre la strada all’elezione di Lehmann nel ruolo di amministratore unico. Del resto già succede alla Pistoiese con Gammieri».
L’assemblea si terrà il 12 gennaio alle ore 18,30, probabilmente dal Nursery Campus di Vannucci, ma nella nota informale ricevuta dai soci non è indicato il luogo dell’incontro. In quella data si suppone che Lehmann (ammesso che si presenti) comunichi come intenda provvedere al ripianamento del rosso di quasi mezzo milione di euro che pende sul club. Quella cifra, giova saperlo, in parte è dovuta al venir meno causa retrocessione della spalmatura dei 350 mila euro occorsi per il ripescaggio dell’anno precedente e della dispendiosa campagna acquisti di gennaio 2022 che tra l'altro non è bastata a conservare la categoria. Un doppio danno economico dunque. Si spera ora in nuovi investimenti e investitori. E si punta al ricavato della cessione di Di Biase. «Siamo molto interessati – fanno sapere i soci di minoranza – a che cosa dirà Lehmann. Ne va delle sorti della Pistoiese. Per noi investire per la Pistoiese è un atto d’amore non un business. Non ci pentiamo di quanto abbiamo sborsato ma i nostri capitali adesso valgono zero».
Insomma, dai propositi faraonici con cui la nuova proprietà si è annunciata alla piazza solo 12 mesi fa alla realtà di oggi la differenza è evidente. C’è un futuro tutto da scrivere. Una nuova pagina sicuramente si potrà leggere il 12 gennaio.
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