La messa
Pistoia, caos in via Nerucci: tra incidenti, traffico e ciclabile spariscono i parcheggi
Residenti in allarme per l’aumento del traffico, i parcheggi eliminati dalla nuova ciclovia e un ponte in condizioni critiche. «Così diventa impossibile vivere qui», denunciano
PISTOIA. La grande mole di auto che passano a velocità sospinta non sono una novità in via Gherardo Nerucci, che da tranquilla strada vicinale qual era qualche anno fa, dal discusso cambio di senso di via Tripoli è diventata ad alto scorrimento.
Tanto che giovedì è stata investita una signora che stava attraversando la strada poco dopo il bar Aurora, mentre ormai si è perso il conto degli specchietti divelti alle macchine parcheggiate. Ma a questo problema, molto sentito dalle centinaia di residenti della via in zona Porta San Marco, si sono aggiunte altre due preoccupazioni. Da un lato le condizioni precarie del ponte di attraversamento del piccolo torrente nel primo tratto della strada, con le transenne posizionate dal Comune a coprire pezzi di asfalto già crollati, e il timore che la situazione possa peggiorare. Dall’altro i lavori di realizzazione della Ciclovia del sole, che avanzando dal fondo della via, sul margine destro rispetto al senso di circolazione, stanno mangiando decine di posti auto finora utilizzati dalle tante famiglie sprovviste di garage.
Perché la carreggiata è stretta e, per fare la ciclabile, tocca sacrificare i parcheggi. Il punto è capire quanti, in quali tratti e se l’amministrazione riuscirà a salvarne o a recuperarne una parte. Interrogativi che si pone con una certa angoscia Ettore Neri, titolare dell’officina meccanica e rivenditore di pneumatici Buby Gomme, all’altezza del civico 59. «Non ho ancora capito in quale punto la ciclabile salirà nei campi – premette – Ho fissato un appuntamento in Comune per chiedere una mappa dei lavori: se tolgono i posti auto qui davanti io sono costretto a chiudere, perché i miei clienti non avrebbero più posto dove lasciare la macchina».
Il Comune fa sapere che sono allo studio delle ipotesi per salvare qualche posto auto, tra cui quella di ricavare un'area di sosta nella proprietà che possiede tra i campi e il vivaio al di là del muro di cinta della strada. Ossia lì dove ad un certo punto salirà la ciclabile (proveniente dalla zona di Panorama e ancora prima da Montale) anziché proseguire lungo via Nerucci, per poi dirigersi verso il cimitero.
Tuttavia, anche qualora il parcheggio dovesse diventare realtà, lo diventerebbe solo in un secondo momento e fuori dall'appalto Pnrr per la ciclovia. «Poi qui la gente sfreccia – passa all'altro argomento Neri – Dissuasori però non ne hanno messi, solo il cartello con limite di velocità a 30 chilometri orari che non rispetta nessuno. Vorrei sapere anche al ponticino cosa succederà». Il tema della velocità e della pericolosità della strada per i pedoni – vista l’assenza di marciapiede – era stato affrontato anche l'anno scorso in commissione consiliare, con l’audizione di alcuni residenti. In quell’occasione l’amministrazione aveva promesso una rilevazione del traffico giornaliero in via Nerucci, alla quale sarebbero dovuti seguire dei provvedimenti. Ma l’unica misura adottata è stata l’installazione del cartello col limite di velocità.
«Io uso spesso la bicicletta, però non ha senso fare la pista ciclabile senza prima risolvere i problemi di traffico della strada – afferma Dagmara Jurczynska, anche lei residente nella parte centrale di via Nerucci – Questa via è diventata quasi una tangenziale, io e mia figlia abbiamo paura ad arrivare a piedi alla macchina. Figuriamoci una persona in sedia a rotelle o una mamma col passeggino. Ci vorrebbe un autovelox per far andare più piano le macchine». Sulla perdita di posti auto, prosegue Dagmara, «sono pochi i residenti che hanno il posteggio davanti casa, quindi spesso parcheggiamo anche lungo la strada. Con la ciclabile non sapremo dove lasciare la macchina».
I coniugi Debora Frosini e Antonio Brancaccio, si soffermano infine sulla precarietà del ponte. «Se qualcuno perde il controllo dell’auto in quel punto vola di sotto. anche perché il parapetto, che prima c’era, non c’è più. E adesso sta cadendo anche l’asfalto». Anche loro confermano la tesi secondo cui la ciclovia non fosse in realtà l’intervento più atteso dai residenti. «Crediamo sia qualcosa di positivo e sarà utile per chi vorrà andare in centro – chiosano – ma purtroppo non risolverà i disagi in termini di traffico e sicurezza della via».