La tragedia
Si sveglia e trova i ladri in casa: «Uno ha minacciato di colpirmi». La testimonianza choc – Video
Pistoia, la frazione del Chiodo è assediata, cinque colpi in due notti: «Non si dorme più, abbiamo paura»
PISTOIA. «Era mezzanotte e mezza, stavo dormendo quando ho sentito un rumore. Ho pensato che fosse Riccardo che tornava dall’allenamento del venerdì (4 aprile). L’ho chiamato, ho aperto gli occhi e mi sono trovata davanti un uomo con il passamontagna. Ho questa immagine di lui che incombe su di me. Ho urlato».
Ha questo ricordo, Samantha Simonetti, di lei che grida “aiuto” e del ladro che scende di corsa le scale, con un cassetto in mano. Di colpi, nelle ultime due notti, tra via del Bollacchione e via Croce e Acqualunga (zona Chiodo) ce ne sono stati cinque (uno non riuscito). «Altri quattro a Canapale», dice Roberto Scatizzi, che abita vicino a Samantha ma ha amici a Canapale. Furti a raffica, paesi della piana presi nella morsa della microcriminalità ma, nel caso di Samantha Simonetti, si configura anche il reato di rapina impropria, perché uno dei due malviventi, al tentativo della donna di chiudere il cancello e di non farli uscire, è tornato indietro alzando un braccio e minacciando di colpirla.
Il racconto
È lei stessa a raccontarlo. Ancora provata, scossa. Il marito Riccardo Panconi e la figlia 14enne le sono accanto: «Riccardo stanotte (ieri notte, ndr) ha chiamato un’ambulanza. Mi hanno chiesto se volevo andare al pronto soccorso ma ho detto di no. Si sono accertati che non mi avessero drogato, e non lo avevano fatto». Complice l’adrenalina del momento, lei è andata dietro ai due, tentando di bloccare il cancello elettronico. Avevano aperto la porta d’ingresso con un piede di porco, poi si erano messi a rovistare. Oltre a Samantha in casa c’era la figlia, che stava dormendo e non si era accorta di nulla.
«Hanno cercato nella borsa, lasciata in fondo alle scale, e preso il portafoglio con i documenti, un orologio, un braccialetto e le chiavi dell’auto. L’hanno aperta. Non abbiamo ritrovato la borsa della spesa, che era in bauliera. Poi uno dei due è venuto su. Me lo sono trovato davanti. Mi ha svegliata, gli ho urlato: «Vai via» e «Aiuto» con tutto il fiato che avevo in gola. Oggi infatti sono senza voce. Lui è corso giù con un cassetto in mano. Un altro cassetto di un mobile della sala l’abbiamo ritrovato sul tavolo. Sono corsi fuori e io gli sono andata dietro, cercando di bloccare il cancello elettronico». Una mossa forse avventata, ma lei in quel momento non riusciva che a pensare di bloccarli: «Uno dei due, dall’aspetto tozzo, forse non giovane, mi si è avvicinato e ha fatto il gesto di colpirmi. Poi il cancello si è chiuso e loro, per uscire, hanno scavalcato il muretto davanti all’abitazione».
L’allarme
La figlia nel frattempo si era svegliata. Samantha ha chiamato il 112, poi il marito. Riccardo Panconi le ha chiesto come stava, e mentre correva a casa, ha telefonato al 118 e al 113. La campagna intorno a via Croce e Acqualunga si è rischiarata di luci: «Come non ne vediamo mai, perché qui di lampioni non ce ne sono anche se ne chiediamo da anni – commenta Roberto Scatizzi – In due notti in questa zona abbiamo avuto cinque furti, altre 3-4 mi sono stati segnalati a Canapale. Crediamo sia la solita banda. Ma chiunque sia ora prevale un senso di esasperazione». Scatizzi ha aperto un gruppo whatsapp, come tanti ne stanno cominciando a nascere nei quartieri periferici. Un modo per segnalare presenze sospette e scambiarsi informazioni.
Ieri mattina, sabato 5 aprile, i coniugi Panconi sono andati in questura per sporgere denuncia. La notte prima, le telecamere di sorveglianza di Daniele Sciatti, titolare dell’omonimo Garden, che abita a un centinaio di metri dalla famiglia Panconi, hanno immortalato dei ladri che tentavano di entrare nel capannone, e che, al suono dell’allarme, si sono dati alla fuga.
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