Il Tirreno

Pistoia

Il lutto

Pistoia dice addio al campione indimenticato del ring

Una foto di Contemori in attività
Una foto di Contemori in attività

Conquistò il titolo italiano dei pesi mosca proprio allo stadio comunale della città toscana

2 MINUTI DI LETTURA





PISTOIA. Si è spento a 77 anni Dino Contemori, pugile professionista dal 1969 al 1973 e campione italiano dei pesi mosca dal giugno al novembre del 1972. Un titolo, questo, che conquistò il 9 giugno del 1972, su un ring allestito proprio nel centro del terreno di gioco dello stadio comunale di Pistoia. I suoi pugni sconfissero il favorito della vigilia, Franco Sperati, che, cinque mesi dopo, restituì a Contemori la cortesia sfilando dalla testa del pugile pistoiese la corona dei pesi mosca appena conquistata.

Sul ring

Dino Contemori era nato nel Comune di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, nel gennaio del 1948 ma, pochi anni dopo, aveva seguito la famiglia che si era trasferita a Pistoia. Fu qua che si avvicinò alla boxe, iniziando a frequentare la palestra di Monteoliveto ed entrando a far parte dell’accademia pugilistica Ugo Schiano.

A intuire che il destino di Dino Contemori era la boxe, lo intuì subito il suo maestro Giorgio Fedi, grazie al quale il giovane peso mosca riuscì a combattere e a vincere molti incontri fra i dilettanti. A dare una svolta alla sua carriera fu però l’incontro con il manager Abdon Bonistalli, che credette in lui sin dal primo momento, favorendone il passaggio al professionismo nel gennaio del 1969. Entrato quindi nella scuderia di Bonistalli, Dino Contemori fu protagonista fra i professionisti di 18 incontri, 13 culminati con la vittoria, 4 con una sconfitta e uno con un pareggio. Il suo ultimo match lo disputò nel marzo del 1973, dopo di che attaccò i guantoni al chiodo. Dopo il ritiro dall’attività agonistica, lavorò per alcuni anni come bagnino responsabile della piscina Boario di Pistoia.

I ricordi

«A dargli però un’altra lunga stagione di visibilità – ricorda dice il consigliere regionale Alessandro Capecchi, che lo conosceva bene – sono stati gli anni in cui ha lavorato come responsabile della sicurezza nella discoteca Panda, vicino allo zoo di Pistoia. Era molto cordiale con tutti e amava raccontare che il suo naso schiacciato era stato provocato dai tanti incontri sul ring». «Ha dato lustro alla nostra città – ricorda l’amico Gianfranco Santini – prima come ottimo pugile dilettante, più volte convocato in nazionale, poi passato al professionismo dopo una serie di belle vittorie, che gli hanno valso la disputa del titolo italiano dei pesi mosca, diventando poi anche uno degli sfidanti al titolo europeo».

L’ultimo saluto

Il funerale c’è stato oggi pomeriggio, 21 marzo, nella chiesa di Pieve a Nievole, dove ultimamente il campione risiedeva circondato dall’affetto delle figlie Gladys e Nadine.

Mondo
Politica

Usa, Musk consegna assegni da un milione di dollari a due elettori: il motivo

Sani e Belli