Pistoia, tentata rapina al supermercato: intera famiglia finisce in caserma
Arrestato 53enne operaio, denunciati figlie, genero e consuocero
PISTOIA. Prima, per cercare di scappare, ha ripetutamente colpito con il carrello della spesa l’addetto alla sicurezza e il direttore del supermercato, poi ha agguantato al collo quest’ultimo strattonandolo per la cravatta e urlandogli che l’avrebbe ammazzato. E quando erano arrivati i carabinieri, ha tentato di picchiare anche loro. Aiutato dall’intera famiglia
Sono stati minuti di paura quelli vissuti lo scorso venerdì sera all’Esselunga Porta Nuova, a Pistoia. A finire in manette per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale è stato un operaio 53enne di origini albanesi. Le sue due figlie, che erano andate insieme a lui a fare la spesa per poi passare la cassa avendo pagato solo una parte della merce infilata nel carrello, sono state denunciate a piede libero per tentato furto aggravato, violenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento. E sempre a piede libero sono stati denunciati il marito e il suocero di una di loro, intervenuti per “salvare” il familiare: violenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento.
Tutto ha avuto inizio verso le 19,30 quando l’addetto alla sicurezza ha notato il 53enne operaio, Bec Shani, residente a Pistoia, che, con andamento barcollante (a causa dell’alcol bevuto in precedenza) stava facendo la spesa tra gli scaffali insieme alle due figlie. Insospettito, lo ha tenuto sotto controllo, accertando attraverso i terminali che solo parte dei prodotti venivano da lui scansionati con l’apparecchio “prontospesa” prima di finire nel carrello. Quindi, padre e figlie hanno pagato alla cassa automatica e hanno varcato i cancelletti per uscire. È stato a quel punto che l’addetto alla sicurezza li ha fermati, invitando l’uomo a seguirlo nel magazzino con il carrello per effettuare un controllo. Padre e figlie hanno iniziato a gridare e solo quando è arrivato anche il direttore l’uomo ha accettato di seguirli.
Il controllo ha accertato che nel carrello c’erano prodotti per un valore di oltre 240 euro, mentre sullo scontrino il totale della merce pagata era di soli 82 euro. Quando il direttore gli ha chiesto spiegazioni, Shani ha cercato di aprirsi la via di fuga utilizzando il carrello come ariete e cercando anche di colpire al volto l’addetto alla sicurezza. Quindi, abbandonato il carrello, è corso verso l’ingresso, dove c’erano le figlie, che nel frattempo avevano chiamato gli altri familiari, che erano in attesa all’esterno. È lì che il direttore è stato afferrato per il collo e minacciato di morte, e sottratto alle grinfie del suo aggressore dall’intervento dell’addetto alla sicurezza e di una guardia giurata, che nel frattempo avevano chiesto aiuto a 112. Per poi essere minacciato di morte anche dal genero dell’operaio.
Proprio mentre la famiglia si stava dirigendo verso l’uscita, sono arrivati i carabinieri. Sembrava tutto finito. Ma mentre il collega si faceva spiegare dal direttore ciò che era accaduto, uno dei due militari ha preso in consegna il 53enne operaio, che ha ricominciato a gridare, per poi tirare un calcio all’inguine del carabiniere e cercare di colpirlo con dei pugni al volto. E mentre il militare cercava di bloccarlo e mettergli le manette, sono intervenuti figlie, genero e suocero, che gli hanno afferrato le braccia e lo hanno spintonato per farlo fuggire. Il 53enne è stato fermato grazie al repentino intervento dell’altro carabiniere, avvertito da alcuni clienti di ciò che stava succedendo.
Tutta la famiglia è stata portata in caserma. Dopo il fine settimana in carcere, Shani è stato messo ai domiciliari.
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